mercoledì 15 luglio 2009

Ritmi e prose sincopate

Ieri, approfittando della serata mite, rinfrescata appena da folate di vento improvvise, mi sono spinta al di là della brughiera, fino a raggiungere il gazebo di Mr. Jazz (noi lo chiamiamo così). Il gazebo è all’interno del giardino, sul retro del suo cottage.
Ho preso posto nell’ultima fila di sedie disposte a semicerchio, poi Mr. Jazz mi è venuto incontro e mi ha accompagnata in prima fila, affinché potessi gustare pienamente le melodie sincopate non previste per la serata. Sì, avete letto bene, non previste, perché nel jazz (spesso) non si segue una scaletta: i musicisti si consultano, si lasciano andare alle sensazioni del momento, improvvisano variazioni, scelgono un autore testando gli umori degli ascoltatori.
Alcuni miei avventori li ho ritrovati lì, tra il pubblico che arrivava in gruppi sempre più folti.
Il brusio si è spento quando il sassofonista del quartetto ha invaso la brughiera con le note di “Summertime” di George Gershwin, poi è stata tutta un’esplosione di free jazz, di swing e di fusion.

Mentre ascoltavo “Fly me to the moon” di Bart Howard, resa celeberrima dall’immenso Frank Sinatra ho pensato quanto fossi fortunata nell’essere lì e in quell’istante in quel minuscolo spazio dell’universo e che la felicità non ha davvero a che fare con il possedere le cose, ma nel godere della geniale creatività di alcuni uomini speciali.

Ci siamo salutati con “Cantaloupe Island” di Herbie Hancock, e io avrei voluto che quella serata non avesse mai fine.
Complimentandomi con i musicisti al termine della session, li ho invitati alla mia locanda per un’altra serata di musica… e parole. Sì, perché per me ogni melodia ha un corrispettivo letterario: il free jazz mi richiama alla mente Salinger e Kerouac per le loro prose smozzicate, imprevedibili, irruenti, nuove e spiazzanti, proprio come il jazz.
I linguaggi cambiano ma il “sentire” è identico.

Guidai io attraverso la Carolina del Sud e oltre Macon, in Georgia, mentre Dean, Marylou e Ed dormivano. Tutto solo nella notte mi lasciai andare ai miei pensieri e mantenni la macchina sulla linea bianca nella benedetta strada. Che facevo? Dove andavo? L’avrei scoperto presto. Dopo Macon mi sentii stanco come un cane e svegliai Dean perché riprendesse il volante.
Uscimmo dalla macchina per prendere un po’ d’aria e improvvisamente tutti e due ci bloccammo per la gioia scoprendo che tutto attorno a noi nel buio c’era fragrante erba verde e odore di letame fresco e acque calde. «Siamo nel Sud! Ci siamo lasciati dietro l’inverno!»
…”
(tratto da "Sulla strada" di Jack Kerouac).

6 commenti:

riccardo uccheddu ha detto...

Il binomio musica-letteratura (oanche musica-filosofia) è uno dei miei preferiti e da una delle mie bloggers preferite non potevo aspettarmi, al riguardo, un post che non fosse a quell'altezza...
Io ne proporrei, se sei d'accordo, anche qualcun altro.
Per es.: Tom Waits-Bukowski, Dylan Thomas (delle prose, però)-Chuck Berry, Wagner-Nietzche, L.J.Hughes-Muddy Waters...
In ogni caso, è notevole il senso di comunanza e di vicinanza che si crea tra i musicisti ed un pubblico, quando c'è il giusto clima.
A volte, when the music's over, riprendere la solita vita è quasi doloroso.
Ciao!

Sonia Ognibene ha detto...

I tuoi binomi sono molto interessanti e credo siano alquanto azzeccati anche per il mio modo di "sentire".

Grazie per avermi definita una delle tue bloggers preferite.
E' un onore.

Buona giornata.
Sonia

JFK ha detto...

Io sono arrivato solo ora e passavo per darti un saluto, ma sei già in conversazione e in ottima compagnia.
Il binomio scarpe da corsa scones si manifesta quanto mai inadeguato e improponibile, persino obsoleto.
Esco con Bon Ton e il Signor S. per un giro in brughiera, al primo posso confessare il disagio e l'altro mi offrirà da bere.
Notte Sonia.

Sonia Ognibene ha detto...

JFK, di che disagio parli?

JFK ha detto...

Me l' ha chiesto anche Bon Ton e fate già due.
Così ho capito che doveva essere una "minchiata" sempre prendendo a prestito da Aldo, Giovanni ecc.
Lascia perdere Sonia, ero carente di zuccheri forse.
Buona giornata, qui è iniziato il Diluvio Universale.
JFK :-x

Sonia Ognibene ha detto...

Ok, a posto.

Qui, invece, c'è un caldo spropositato: aspetterò la sera per stendermi sull'amaca e ascoltare musica francese anni '30.

Buona giornata anche a te.
:-)