domenica 22 novembre 2009

Non voglio chiudere a tutti i costi una zip inceppata

Qualche giorno fa, mescolato alle bollette da pagare e a qualche inutile opuscolo pubblicitario, ho trovato nella casella della posta l'invito per la presentazione di un libro, che dal titolo ha subito pungolato la mia fantasia: "La figlia del sarto".
Uhmm... interessante, mi sono detta.
E così, ieri chiudo la locanda per raggiungere il luogo della presentazione, arrivando puntuale all'ora convenuta. Come sempre.
Cerco una buona postazione e, al di là dei tavoli di fronte alla platea, vedo la scrittrice: una signora dai capelli argentei, acconciati con decoro e semplicità, un filo di perle intorno al collo e un sorriso aperto e sereno come non vedevo da tempo in un essere umano.
Poi, mentre prende il via la presentazione del romanzo, scopro che la ragione di quella sua serenità così palpabile è dovuta al suo avvicinarsi alla terra, lei che la terra in fondo non l'aveva mai "toccata" davvero, perché figlia del sarto del paese.
Da pochi anni, infatti, ha cominciato una nuova vita: come contadina (e sorprendentemente come scrittrice anche) perché ha compreso che gli orpelli non servono per star bene, che si può vivere con poco, che la corsa alla felicità a tutti i costi senza mai fermarci porta solo ad inceppare irrimediabilmente le nostre vite, proprio come fa una "zip" difettosa quando ci ostiniamo a chiuderla a tutti i costi... e invece basterebbe fargli fare uno scattino all'indietro per tirarla su senza problemi.
Alla fine della serata ho preso il suo libro e mi sono complimentata con lei per la semplicità delle sue parole e del suo tono soprattutto. Lei mi ha risposto con un sorriso ancora più aperto: Non è semplice solo chi non vuol farsi capire.
Poi mi ha lasciato una dedica che ho apprezzato molto: "A Sonia, in attesa di conoscerla meglio".

Sono tornata a casa con il cuore leggero e un gran senso di appagamento.
Quando sono andata a dormire era ormai passata la mezzanotte eppure non sono riuscita a prendere sonno facilmente, così ho cominciato a leggere "La figlia del sarto".
Sento che non mi deluderà.

giovedì 19 novembre 2009

Pensieri...


Vivendo sempre nel fango
troviamo desiderabile la vita dei lombrichi
e ignoriamo il volo delle aquile.

Sonia Ognibene

sabato 14 novembre 2009

Vivi, se vuoi scrivere!

E' una frase che mi ripeto da un po' di giorni.
Sono stanca di scrivere, pensare.
Voglio tornare a vivere, guardare il mondo, nutrirmi di posti, volti nuovi, di voci diverse, di accenti mai sentiti.

Ne ho bisogno per rivestire il mio passato con gli abiti della festa, con tanto di gruccia e cartellino.
Per dare linfa ai miei frutti acerbi voglio stendere i miei rami fino a toccare l'inconoscibile.

Quando potrò farlo?

lunedì 9 novembre 2009

Anche gli uomini sono animali domestici

Fedele alla regola, o meglio, all'inclinazione di leggere qualunque cosa mi capiti a tiro, senza pregiudizio alcuno sull'autore che l'abbia "generato", qualche giorno fa mi sono dedicata a una raccolta di racconti di Alessandro Carta dal titolo "Storie di animali domestici".
Non fatevi ingannare, non è il solito libro strappalacrime sui cani e gatti votati al martirio per i loro padroni (che brutta parola) ... per i loro custodi. No, è un insieme di storielle amene, nostalgiche, umoristiche che hanno per protagonisti anche gli uomini: in fondo non siamo anche noi delle bestioline domestiche?
E' lo sfondo su cui si innestano le storie ad avermi attratto particolarmente: l'Italia anni '70, quella della televisione in bianco e nero e poi a colori, l'Italia delle piccole botteghe alimentari, dei Furia e Rin Tin Tin alla televisione, delle orge culinarie nelle mega riunioni familiari, quell'Italia dal sapore agrodolce che ho vissuto anch'io, dove c'era ancora tempo, spazio e pazienza per accogliere (maldestramente o meno) compagni di viaggio pelosi, piumati e perfino dotati di carapace.

Anche se il volume non è perfetto dal punto di vista della formattazione per degli "a capo" immotivati, vi consiglio di leggerlo se volete passare un paio d'ore in compagnia di un mondo che esiste solo, ormai, nella memoria.

mercoledì 4 novembre 2009

La poesia dei "folli"

Mi fermo a sfogliare queste pagine bianche impregnate d'inchiostro. Silenzio. Nient'altro che silenzio.
Lascio parlare i tuoi versi,
ogni altro commento sarebbe stridore insostenibile
nella pace di una preghiera.

"Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto

se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te
. "

Alda Merini tratto da Alla tua salute, amore mio