sabato 31 marzo 2012

Come ti amo? / How do I love thee?



Come ti amo? Lascia che ti dica i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione
che l’anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia.
Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode.
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede.
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti.
Ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita!
e, se Dio vuole,
ancor meglio t’amerò dopo la morte.

 
How do I love thee? Let me count the ways.
I love thee to the depth and breadth and height
My soul can reach, when feeling out of sight
For the ends of Being and ideal Grace.
I love thee to the level of every day's
Most quiet need, by sun and candlelight.
I love thee freely, as men strive for Right;
I love thee purely, as they turn from Praise.
I love with a passion put to use
In my old griefs, and with my childhood's faith.
I love thee with a love I seemed to lose
With my lost saints, -- I love thee with the breath,
Smiles, tears, of all my life! -- and, if God choose,
I shall but love thee better after death.
Elizabeth Barrett Browning




giovedì 22 marzo 2012

E scusate...

...se non commento i vostri post, se non vi visito giornalmente, se non scrivo con la frequenza di un tempo, se non vi invito abbastanza a mangiare i miei scones, ma si sono accavallati impegni, lavorativi e non, di diverso genere. Poi, come capiterà a tutti voi, accade l'imponderabile, per cui occorre far fronte alle novità (spesso non positive). La primavera, però, mi scalda con il suo abbraccio fiorito e... vorrei tanto non si tramutasse in una stretta afosa. Stasera cenerei volentieri con mousse al cioccolato e biscottini al burro, ma sto mangiando sano da un po' di tempo -verdura e frutta- perciò dovrò trovare consolazione solo nel mio commissario preferito: Salvo Montalbano. Vi abbraccio tutti virtualmente.
 Se passate in locanda mi troverete in pigiama.

domenica 18 marzo 2012

Diventare scrittori con la S maiuscola

Ieri, in una delle mie consuete passeggiate a passo sostenuto per bruciare, tonificare e produrre endorfine per il corpo e l'anima, ho compreso con lampante lucidità che la bellezza -e il conseguente successo- di una storia non è da ricercare in una trama dagli intrecci complicati, né nell'abbondanza di elementi erotici, gialli o noir che gli editori ricercano negli scrittori e poi propinano ai lettori. La verità mi è stata sempre davanti ma io non l'ho degnata di uno sguardo. Mai. Mi è stata invisibile tutto il tempo. Ora so, però, con assoluta certezza, che devo attingere alle emozioni primordiali, comuni a ogni essere umano, e berne senza temere di sbronzarmi, se voglio avvicinarmi un po' di più ai grandi. Non si può essere scrittori con la S maiuscola, infatti, se si ha paura di scavare in profondità. La scrittura è pensiero masticato, spesso non digerito, è dubbio, consapevolezza, è legame con il Mortale e l'Eterno. Lo so che mi costerà fatica e non so quali saranno i risultati, ma devo almeno provarci. Auguratemi: buona fortuna.

lunedì 5 marzo 2012

Tra fronde e nuvole

Scusate l'assenza, ma la vostra locandiera è stata ed è ancora in balia di alti e bassi. Vogliamo dirla tutta? Più di bassi che di alti. Neanche la torta con mega strato di crema ha alleviato il mio umore decisamente "down". Se poi a questo aggiungiamo anche tosse, raffreddore, mal di gola e mal di testa, beh... la situazione si complica ulteriormente.
Sono silente, però, non assente: lavoro, studio, scrivo, leggo e... ascolto musica. Già, la musica... e intanto penso che se n'è andato un angelo.
Ed io non so più neanche dove sono.
Forse sospesa tra fronde e nuvole.

"...Sopra i tetti, a migliaia le nuvole bianche
copron tutto, la folla, le pietre e il frastuono.
Molte volte levandomi ho visto le nuvole
trasparire nell'acqua limpida di un catino.
Anche gli alberi uniscono il cielo alla terra..."

(Canzone - Cesare Pavese)