mercoledì 26 giugno 2013

A scuola di regia


La mia testa frulla sempre di nuove idee, trame e generi, anche se ad essi non segue un'altrettanta folla di scritti ben strutturati e portati a compimento. Lo so, lo so. Ma noi donne abbiamo sempre molti impegni da onorare (e io ho anche una locanda da portare avanti) perciò un po' mi autoassolvo. Comunque, tornando a noi, visto che a romanzi alterno saggi di diverso genere, sto leggendo "Girare un film" di Michael Rabiger, un manuale pratico di regia: dall'idea alla sceneggiatura, dal casting alla recitazione, dalle riprese al montaggio. No, non sono una regista, ma mi piace la scrittura per il cinema e, a lume di naso, mi par di capire che per scrivere una buona sceneggiatura non sia peccato mortale capire un po' più di location, riprese, luci, movimenti degli attori... 
In più, con questo manuale si scoprono curiosità divertenti: ad esempio, che se un attore deve aprire un sacchetto di caramelle nel bel mezzo di una scena, tale sacchetto va in qualche modo "insonorizzato" altrimenti l'effetto acustico risulterà devastante. 
Come per i romanzi, anche per i film fondamentali sono il punto di vista, il conflitto dosato nei tempi giusti, lo stile. A questi aspetti, però, va aggiunto anche l'assetto visivo e sonoro. 
Addentrandovi nella lettura, scoprirete anche che cosa sono i "beat", il "timing", che differenza c'è tra Eisenstein e Brecht, come si fa una scheda per blocchi di sequenza, la lista per le attrezzature, la gestione dei costi, l'importanza del casting, della preparazione del cast e delle prove generali prima delle riprese nelle location reali. 
All'interno potrete trovare perfino degli esercizi  per gli attori, sia d'improvvisazione che con un testo.
Insomma, un saggio davvero esaustivo per gli addetti ai lavori e non. Un modo diverso di gustarsi il cinema.
Buona lettura.

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