martedì 30 aprile 2013

Popper-Montalbano: farneticazione o lungimiranza?


Stavo leggendo il saggio edito da Marsilio “La lezione di questo secolo”, un’intervista di Giancarlo Bosetti a Karl Popper e, durante una delle mie meditazioni “camilleriane”, mi sono ritrovata a ravvisare una certa assonanza tra Popper e Montalbano. Sì, avete capito bene.
Popper credeva nell’idea di società aperta, nella libertà dell’uomo, nell’avvenire aperto e nella non-violenza. Popper riteneva, cioè, che un individuo contasse più della somma delle parti costituenti uno Stato; che in ogni campo -scientifico, politico, religioso- non esistesse una verità assoluta, eretta per asservire e quindi negare la libertà dell’individuo: “la libertà è più importante dell’uguaglianza… il tentativo di instaurare l’eguaglianza mette la libertà in pericolo; … sacrificando la libertà, non si riesce neppure a fare regnare l’eguaglianza tra coloro che sono stati asserviti”; che la storia non fosse un percorso già tracciato, che nulla “doveva” essere compiuto in nome di una pseudo-verità, bensì che il mondo avesse il diritto di evolversi, modificarsi strada facendo; che per instaurare un modello democratico della società fosse necessario opporsi alla violenza dilagante e aberrante.
Ebbene, penso che Camilleri (involontariamente) abbia plasmato Montalbano secondo i punti-cardine del filosofo austriaco. Infatti, Salvo non è forse l’uomo che ha fatto della libertà il suo baluardo?
Il commissario è inserito in un contesto sociale da cui non si lascia asservire perché egli risponde solo ai suoi imperativi morali: l’onestà e la rettitudine. Questa è la ragion per cui non esiste prefetto, questore, boss malavitoso dai quali si lasci intimorire o sopraffare. È un uomo semplice, dalla vita modesta ma con una ricchezza straordinaria: quella libertà che ogni individuo vorrebbe possedere.
Così Montalbano cambia il corso degli eventi, cambia la storia -i grandi uomini la cambiano sempre- perché non accetta che il mondo vada verso una direzione inevitabile. E cambia la storia combattendo la violenza con la non-violenza. Chi segue la serie sa perfettamente che le armi per il commissario sono un elemento di contorno di cui farebbe volentieri a meno.
Ma esiste davvero un uomo così nella vita reale? E se Popper avesse avuto modo di leggere “La forma dell’acqua” (il primo romanzo di Montalbano uscito proprio l’anno della morte del filosofo) avrebbe visto tali similitudini? Sarebbe giunto alle mie stesse conclusioni? Probabilmente no, ma nelle mie farneticazioni mi piace pensare di sì.
Dunque, a lunedì 6 maggio con “Una lama di luce”. Io, come sempre, ci sarò. E voi?

sabato 27 aprile 2013

Locandiera/Italian teacher su Italki

Miei cari avventori, vi annuncio che la vostra locandiera è da qualche giorno insegnante comunitario online di italiano, insomma, attraverso Skype (e la webcam) offro agli stranieri lezioni individuali di italiano! Potete quindi contattarmi al seguente link sulla piattaforma Italki: 


"Hi! I have a degree in Modern Literature and I have been an Italian TA, teacher assistant, for disabled students since 2008. I’m a writer too, therefore I can teach you not only correct Italian but also a sought written and fluent spoken language.

Fell free to contact me, if you want learn or improve your Italian, without dialectal inflections! I can teach you grammar and idioms. All this in friendly conversations!"



Oh, lo so che il mio inglese non è neanche lontanamente vicino alla perfezione, ma lo sto studiando con costanza, ergo, riuscirò a migliorarlo sensibilmente... anche perché per insegnare italiano agli stranieri principianti (e non solo) non basta conoscere a fondo l'italiano, ma occorre necessariamente padroneggiare una lingua di "mediazione", l'inglese appunto, per rendere fruibili certi costrutti e significati. 


Per concludere: se conoscete inglesi, francesi, tedeschi, russi, cinesi, indiani, arabi ecc. che abbiano la necessità o il piacere di imparare l'italiano, potreste fargli il mio nome? ;-)

giovedì 25 aprile 2013

Libera nos a malo


Chissà se la paura aveva l'odore della terra marcia di pioggia e che sapore aveva l'amore sognato o consumato nella certezza del non-ritorno. 
Per ridare al Paese giustizia, equità. Libertà.
Chissà se, vedendo lo scempio che ne avremmo fatto, avrebbero rinunciato a morire.

martedì 23 aprile 2013

Gioco di specchi a cinque sensi



Mi sono rinchiusa in locanda, sbarrando passo e intenzione a qualunque avventore. Perché Montalbano reclama un silenzio a cinque sensi. Un silenzio che ha il gusto di arancini caldi e spaghetti allo scoglio, di baci lievi e salati portati dal mare, di veglie amare e risvegli assonnati. Ha l'odore della terra cotta dal sole, della polvere su archivi e scartoffie, del sudore di chi "travagghia" e pure di chi semplicemente “talia”. Ha il grido aspro dei venditori improvvisati ai bordi delle strade e il sussurro degli amanti nel riverbero della luna. Allora, più che all’intreccio, a quel gioco di specchi ingannevoli ben orchestrato dall’ottimo Camilleri, ti soffermi sulle pieghe meditabonde che si alzano tra gli occhi di Zingaretti, lo affianchi nei suoi sopralluoghi scrutandone l’andatura, segui quella mimica naturale che solo i veri, grandi attori possiedono. Allora ti sembra di toccarlo Montalbano, di viverlo, come se i suoi dubbi fossero anche i tuoi, che sensi di colpa e barriere crollate passino per osmosi a te che, per due ore, lasci il resto del mondo dissolversi.  
Ovviamente un plauso va a tutto il cast e a quelle figure di contorno che sono la vera forza della serie. Pregevole anche l’interpretazione della Bobulova che ha infuso vita al suo personaggio, suonando falsa solo a tratti.
Al prossimo lunedì, allora, con “Una voce di notte”… spero calda ed avvolgente come quella del… commissario.

domenica 21 aprile 2013

Felini, ortotteri e pecore


Sono in locanda e penso agli imperscrutabili misteri dell'esistenza: chi ha creato l'universo? Dio esiste? E c'è vita dopo la morte, ma soprattutto, come mai la sindrome da personalità multipla sta investendo un gruppo ristretto (ma ben nutrito) di individui nel centro di Roma

Sorseggiando del tè, trovo risposte illuminanti ai primi tre interrogativi ma, giunta al quarto, non riuscendo a reperire una spiegazione che appaia quantomeno plausibile, decido di andarmene a letto. Ed è a quel punto che BonTon comincia a ringhiare.
- BonTon, che ti prende? - le dico.
Un istante dopo, tre colpi al portone mi fanno sobbalzare.
Guardo dalla finestra e vedo un uomo vestito in doppiopetto scuro. Il viso è coperto da una mano, sembra che l'uomo si stia strofinando la fronte -una fronte piuttosto alta, vista la chierica sfavillante sotto il riverbero della luna- nell'altra ha un mezzo sigaro. 
- Chi è?
- Mi faccia entrare, la prego! Ho bisogno di un whisky, di qualcosa di forte, insomma.
Trovo il soggetto davvero provato, così il mio lato compassionevole lo invita ad entrare.
- Una cosa soltanto: spenga quel sigaro. Lo trovo ributtante. - gli faccio.
A malincuore lo spegne e poi si butta sul divano. 
- Non ho whisky, le va bene un po' di cherry?
A malincuore accetta il liquore di ciliegie.
Poi comincia a farfugliare frasi del tipo: "evviva, ce l'abbiamo fatta", "mi dimetto... o no?", "abbiamo salvato il Paese".
Ed è allora che ho un'illuminazione:
- Ma lei non è per caso quel famoso zoologo che voleva smacchiare i giaguari?
- Già, sì, proprio io! Sa, io davvero volevo smacchiarli però, non so come, ho confuso la candeggina con l'ammorbidente, perciò le macchie sono rimaste e il giaguaro è diventato ancora più bello... e pure profumato. A quel punto come potevo dargli addosso? Lei capisce...
- No, veramente no. In compenso poteva rifarsi con gli ortotteri.
- Oh no, la prego, ho provato a studiare grilli -e cavallette- ma quando poi me li sono trovati davanti con la possibilità di averli davvero al mio fianco,  ho avuto un tale ribrezzo che ho deciso di buttarmi sui mammiferi. Io ho una terribile fobia degli insetti, lo sa?
- Ne ho avuto il sentore... beh, senta, signor zoologo, raccatti il suo mozzicone e se lo porti via con la sua puzza. E' tardi e voglio andare a letto.
- Tardi, dice?
- Sì, soprattutto per lei. A quest'ora le pecore sono a nanna già da un pezzo. 

venerdì 19 aprile 2013

Mille vite non bastano

I tartufini alla ricotta e farina di cocco, passati nel cioccolato sciolto a bagnomaria, sono in frigo a rapprendersi. Aspettano chi vorrà gustarli con un bicchiere di tè fresco. 
Intanto occhieggio dai vetri la brughiera illuminata dal sole e penso che sono tante, troppe le vite che sento scorrermi dentro. Fluttuano e si agitano come correnti impetuose di un fiume in corsa verso il mare, perché la vita è palpito, turgore di emozioni, strillo incontrollato, melodia agrodolce, terra bagnata di pioggia. 
Mi giro inquieta, sempre, alla ricerca delle nuvole. A volte le afferro e ci salgo su. Da lì osservo il mondo decisa a non ridiscendere, poi mi sbilancio e capitombolo sullo stesso fazzoletto di brughiera. 
Ma perché la mia penna non corre più spedita dei miei pensieri, perché non scava più a fondo della colpa?

giovedì 18 aprile 2013

Refresh: Corso di Scrittura Creativa completo


Da più parti, adulti e ragazzi, mi hanno chiesto come trovare nel blog il "Corso di Scrittura Creativa" che pubblicai due anni fa. 
Dunque, troverete raggruppati tutti i link delle lezioni nel post del 13 novembre 2011. 
Questo è il link del post in questione:
Comunque, basta che scriviate su google "Corso di scrittura creativa completo la locanda" (in mezzo alla brughiera potete anche ometterlo) e avrete le vostre lezioni con consigli ed esercizi. 
Se vi fa piacere, potrete pubblicare le vostre esercitazioni nello spazio Commenti (cliccate sulla scritta e procedete). Risponderò con piacere a ciascuno di voi.
Giornata fiorita a tutti i miei amatissimi avventori.

martedì 16 aprile 2013

Pura gioia... nel silenzio



E poi accadono cose che mai ti saresti immaginata. 
Eventi che regalano cascate di pura gioia. 
Incontri "sonori" che lasciano infinita dolcezza e gratitudine. 
Grazie L. Immensamente.