lunedì 24 agosto 2015

Un ponte che non voglio attraversare

Ho lasciato la locanda per una settimana. La macchina mi ha portata lontano: Vienna, Budapest, Lubiana, Trieste, Venezia. Ho respirato aria nuova, goduto di bellezze inusitate, ascoltato lingue zeppe di consonanti, gustato cibi saporiti e insoliti. 
Inutile aggiungere che non avrei voluto più riprendere la strada per la locanda. 
Il viaggio è qualcosa da cui traggo linfa vitale, per cui il ritorno è per me una sorta di coma sensibile. 
Forse è per questo motivo che adoro leggere: è come se non smettessi mai di viaggiare. Ben altri giri, certo, ma pur sempre viaggi in metropoli sconosciute, coscienze in disuso.

Bevo un caffè e sono ancora immersa nei ricordi. 
La trappola del lungo inverno è già in agguato.

sabato 1 agosto 2015

Di acqua, doccia e pediluvio


Non c'è acqua in locanda, ma non devo correre a lavorare, perciò alla fine non è una tragedia insormontabile. Se però l'acqua non dovesse far ritorno nelle prossime tre ore, mi toccherà chiedere asilo alla signora Smith per una doccia. Non ho altra scelta.
Ne approfitterò, così, per leggere ancora un po' qualche racconto della mia scrittrice preferita. Ovviamente Alice Munro.

Per chi può, buona doccia e pediluvio a tutti.