giovedì 25 febbraio 2016

Ronds de jambe di pensieri

Accendo il camino, le coperte non bastano oggi in locanda. Ho caldo e freddo nello stesso tempo. La febbre mi scuote a ritmi alterni ma non mi fiacca. Avverto spasmi improvvisi e irragionevoli. Mi sento parlare da sola, in italiano, in inglese. Cerco di leggere un articolo della CBS, ma è stringato come tutti gli articoli dei quotidiani, e poi è tecnico e riesco a percepirne solo il senso generale. Sbiadito, direi. 
Vorrei sentire una voce amica, ma non sarei in grado di occuparmi di nessun avventore. La signora Smith è lontana, ha lasciato la brughiera per trasferirsi da sua figlia a molti chilometri da qui. 
Il mio kindle è zeppo di libri, ho terminato di leggere tre romanzi in circa tre settimane, o forse erano due, non lo so. Vivo attraverso le vite degli altri, vago dove loro vagano, soffro come loro soffrono e gioisco dove loro... no, nei libri non si gioisce quasi mai. Si è sempre un po' scazzati, perché la vita lo è. 
Dal divano, sepolta sotto le coperte, intravedo i biscotti della signora F. ma non ho fame. Un senso di nausea mi pervade, una nausea oggettiva e traslata. Gli inutili, imbarazzanti, incolti sproloqui sui social mi disgustano. Ormai li supero a piè pari. C'è ancora qualcuno su questa terra che cerca di capire, di informarsi, di leggere, di attivarsi, di amare? Pensavo che gli sciocchi creduloni fossero solo i personaggi di qualche storia del passato e invece vedo orde di Calandrino beffati puntualmente e incessantemente da disonesti Bruno e Buffalmacco. E mentre il Mr B. americano fa leva sul razzismo imperante da sempre, anestetizzando coscienze ed esaltando idiozie, una parte del mondo gronda di sangue nel silenzio quasi assoluto.
Il cielo è coperto, il fuoco crepita, le membra dolgono.
Ho voglia di silenzio. 

4 commenti:

Nella Crosiglia ha detto...

Post che ti fa capire più di quanto tu scriva mia dolce Sonia...
Io vivo spesso in questo stato di ignavia, indolenza dolorosa, per lacerazioni che avrei dovuto accettare e " digerire" ma non l'ho fatto ancora, aspetto senza reagire a volte e il mio mood è letteralmente cambiato.
Anch'io ho caldo e freddo, scaccio il pensiero della pigrizia giornaliera perchè so che devo fare e reagire, riesco...? Mah spesso no..e porto dietro il sacco di pietre pieno di dolori!
Bacio nuvoloso!

Sonia Ognibene ha detto...

Non dobbiamo lasciarci sopraffare, mia cara. Qualche volta accade, purtroppo, ma poi dobbiamo tornare al sorriso. Proprio adesso intravedo un raggio di sole dalla finestra e sono già grata al mondo. Ti abbraccio forte!

riccardo ha detto...

Intanto(scusami l'apparente, solo apparente) sviolinata, hai scritto un bel pezzo.
Il che non è poco anche se per te è abbastanza normale; scrivere bene, intendo.
Quel che è il privilegio degli scrittori, cioè saper e poter sublimare il dolore attraverso la scrittura, è una delle poche cose che almeno secondo me, possono provare come il Male non sia l'unica realtà.
Probabilmente, ormai il momento-no è superato, ma il bel pezzo rimane.
Ed entrambi i fatti fanno molto piacere a tutti quelli che ti stimano!
Un caro saluto
Riccardo

Sonia Ognibene ha detto...

Carissimo Riccardo, queste parole scaldano l'anima e persino il corpo, alleviano anche il terribile senso di stanchezza che avverto (molto lavoro al PC, poche ore di sonno, mattinata quasi totalmente NO).
Grazie davvero per la tua stima. Passa in locanda che ti offro un caffè.
:-D