lunedì 9 maggio 2016

Intuizione, e poi?

E nella notte travagliata da risvegli inaspettati, giri per la casa e perfino cane senza pace, nel buio ecco un'intuizione: solo un accenno, il nucleo centrale da cui però dovrei sviluppare il tutto con una maestria che so già di non possedere in misura sufficiente. Ma è un'intuizione così forte, così potente che non riesco a ignorarla o dimenticarla come solitamente accade.
Devo portarla avanti e non so dove mi condurrà.
Auguratemi buona fortuna e... costanza.

4 commenti:

riccardo ha detto...

Buona fortuna, anche se (secondo me) non ne hai bisogno!
L'intuizione è comunque, quando si tratta di scrittura (si tratta di questo, vero?) l'elemento principale.
Poi c'è il lavoro di "tessitura", che spesso è pesante, sfibrante e da chi ci ci circonda, anche poco capito, frainteso o addirittura tacciato di alibi per chissà quale fannulaggine o "vita sulle nuvole"...
Tiremm innanz!
Senza l'intuizione di base, qualsiasi fatica letteraria rimane solo una fatica. Spesso improba.
Un abbraccio!
Riccardo

Sonia Ognibene ha detto...

Sì, caro Riccardo, si tratta di scrittura. Grazie perché mi sei sempre di grande conforto perché credi tanto, forse troppo, in me. Ti abbraccio forte.

Elio ha detto...

Naturalmente ti auguro un grande "in bocca al lupo" perché sono sicuro che la costanza ce l'hai già. Aspetto con impazienza il tuo nuovo libro. Il primo figura in buona posizione tra i libri italiani della mia libreria un po' soffocati dai francesi di mia moglie. Buon proseguimento di settimana laborioso.

Sonia Ognibene ha detto...

Sulla mia costanza non giurarci troppo, carissimo Elio, ma grazie per la fiducia. Che il cacciatore crepi ;-)