Vellutata di zucche per i miei avventori, con bruschetta profumata d'olio, aglio e sale; noci con assaggi di formaggio e intorno ragnetti di cartone e ovatta. Mrs C. ha portato, in un thermos, cioccolata calda per tutti, mentre Mrs F. ci ha raggiunto con una scorta di plaid per intabarrarci a dovere.
E' davvero un dono meraviglioso tale armonia, amplificata dall'incontro con "L'infinito viaggiare" di Claudio Magris, memorie di viaggi, come incontri di luoghi, anime, corpi.
E scopro che per Weininger "l'avventura più rischiosa, difficile e seducente si svolge a casa; è la che si gioca la vita, la capacità di amare e di costruire, di avere e dare felicità, di crescere con coraggio o rattrappirsi nella paura" perché "la casa non è un idillio; è lo spazio dell'esistenza concreta e dunque esposta al conflitto... il luogo della passione più forte, talora devastante - per la compagna e il compagno dei propri giorni, per i figli- e la passione coinvolge senza riguardi".
Ebbene, questa prospettiva mi era ignota... e non posso fare a meno di pensare che se il pensiero di Weininger fosse una sacrosanta verità, allora io sarei tra le avventuriere più impavide dell'universo!