lunedì 27 luglio 2009

Corso di Scrittura Creativa : OTTAVA LEZIONE

Le descrizioni: la ricerca delle parole giuste, le figure retoriche e i dettagli efficaci

Osservate questi due brani tratti da On the Road di Jack Kerouac (traduzione di Magda de Cristofaro):

“Poi c'è Conny Jordan, un pazzo che canta e butta in aria le braccia e finisce schizzando sudore su tutti e prendendo a calci il microfono e strillando come una donna; e lo vedete a notte fonda, esausto, ascoltare indiavolate esecuzioni di jazz al Jamson's Nook con quei suoi grossi occhi rotondi e le spalle cascanti, lo sguardo appannato fisso nel vuoto, e un bicchiere davanti.”

“Adesso puntavamo il muso sferragliante della macchina verso sud e ci dirigevamo in direzione di Castle Rock, nel Colorado, mentre il sole si faceva rosso e i picchi delle montagne volte a ovest parevano una birreria di Brooklyn nei crepuscoli di novembre.”

E ora altri due brani tratti da Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy (traduzione di Chiara Gabutti) :

“Vide che quando sorrideva aveva profonde fossette, che indugiavano a lungo anche dopo che il sorriso aveva abbandonato i suoi occhi. Vide che le sue braccia brune erano rotonde e sode, perfette. Che le sue spalle risplendevano, ma che i suoi occhi erano da qualche altra parte. Vide che, nel porgerle dei regali, non ci sarebbe stato più bisogno di tenerli sul palmo aperto in modo che lei non lo toccasse... Ammu vide che lui aveva visto, e distolse lo sguardo. Lui pure lo distolse. I demoni della storia tornarono a reclamarli. A riavvolgerli nella vecchia pelle sfregiata della storia e a ricacciarli nelle loro vere vite. Dove le Leggi dell'Amore stabiliscono chi deve essere amato. E come. E quanto.”

“Con l'inizio di giugno, però, arriva il monsone da sudovest, portando tre mesi di vento e pioggia, con brevi incantesimi di sole aspro e brillante che i bambini elettrizzati rubano per i loro giochi. La campagna diventa di un verde sfrontato. I confini sfumano man mano che i filari di tapioca mettono radici e fioriscono. I muri di mattoni diventano verdemuschio. I viticci del pepe nero serpeggiano su per i pali della luce. I rampicanti selvatici traboccano dagli argini di laterite e si riversano nelle strade allagate.”

L'abisso tra i due stili è lampante.
Ma una cosa li accomuna: entrambi esercitano una potente forza attrattiva sul lettore, che riesce a “vedere” chiaramente sia Conny Jordan che Ammu, a percepire sia la magia delle luci del tramonto sulla strada che va a Castle Rock che gli odori del muschio ad Ayemenem.
Perciò, che la vostra prosa sia scarna o ricca di “carezze” lessicali, dovrete sempre ricreare nel lettore l'illusoria fisicità dei personaggi e dei luoghi in cui essi si muovono.

Come?
Ci sono delle tecniche.Vediamole insieme.

I cinque sensi
Nella realtà noi vediamo, ascoltiamo, tocchiamo, annusiamo, assaporiamo.
La somma dei nostri sensi ci porta a sentire pienamente gli individui che incontriamo e i luoghi in cui viviamo.
Per rendere la narrativa un'esperienza straordinaria, lo scrittore deve fornire tutte le infomazioni atte a coinvolgere i cinque sensi.
Dovete descrivere l'aspetto fisico di un personaggio, gli abiti che indossa e come li indossa, accennare alla sua voce, all'odore che emana. E il lettore si sentirà immerso totalmente in quella realtà, frutto della vostra fantasia.
Non è meraviglioso?
A me sembra un miracolo.

ESERCIZIO 10
Rileggi i brani sopra citati e sottolinea i sostantivi, gli aggettivi e i verbi che stimolano i cinque sensi.

Fornire semplicemente dettagli sensoriali, però, non basta.
Molti scrittori alle prime armi fanno un uso troppo sfrontato di aggettivi e avverbi che rendono le descrizioni fiacche e trite.
“LASCIAMI IN PACE!” è più incisivo di “Lasciami in pace - disse rabbiosamente”.
E “I suoi intensi occhi verdi mi fecero vacillare” è meno potente di “Aveva iridi verde-muschio, e pupille piccole e scure che trafiggevano come spilli. Non riuscii a sostenere lo sguardo e vacillai”.
La parola d'ordine è PRECISIONE.
Siate precisi. Scegliete la parola giusta, non quella che si avvicina.
Con questo non voglio dire che gli aggettivi e gli avverbi debbano essere banditi dalla narrazione! Facendo un paragone culinario, vedeteli come... il sale e il pepe. Se li userete con parsimonia - accanto a nomi e verbi forti - esalterete il gusto delle vostre “pietanze”.

Il linguaggio figurato
Il linguaggio figurato è costituito dalle similitudini e dalle metafore.
-La similitudine è una figura retorica che mette a confronto due cose essenzialmente diverse attraverso l'uso della preposizione "come".
-La metafora è una figura retorica con cui si definisce una cosa come se fosse un'altra.

Es.
-Lo fissò come un cane punta la preda. (similitudine)
-Spalancò la caverna e ne uscì odore di muffa e tizzoni inceneriti (metafora che indica la bocca di un fumatore che trascura la sua igiene orale)

Onomatopea, allitterazione e lirismo.

-La onomatopea è una parola che contiene in sé il rumore della cosa che indica.
Es.
La campanella tintinnò.

L'allitterazione si ottiene quando due o più parole hanno le iniziali in comune.
Es.
Sulle sue labbra rossastre ruggivano rotte maledizioni.

Il lirismo è una prosa che diventa poesia, attraverso il sapiente uso del suono e del ritmo all'interno di una frase.
Es.
Sussurro, sussurro, il vento fra i pioppi, dal tono elettrico. I cigni fischiano contro di me... Lastre di ghiaccio, brinate e limpide: il vento le spinge sulla riva meridionale... Se non stessi leggendo queste superfici, riuscirei a interpretare i loro rumori? Scricchiolare, gorgogliare, spostarsi, scorrere, crepitare, sospirare: non è un rumore che abbia mai sentito prima. È un suono soffice, facile, intimo.
(tratto da Una musica costante di Vikram Seth, traduzione di Massimo Birattari)

Errori da evitare
Evitate metafore, similitudini, espressioni usate un miliardo di volte da chiunque.
Es.
Mi trattò con i guanti bianchi.
Stava lì, muta come un pesce.
La classe fissava i libri con la testa tra le nuvole.
Ero così felice che toccai il cielo con un dito.
Avevo il cuore in gola.

Non usate troppe metafore contemporaneamente e che contrastano fra loro.
Es.
Luisa era una donna forte. Nella vita nuotava controcorrente e io l'ammiravo mentre la vedevo scalare la vetta delle sue ambizioni.
L'uso di nuotare e scalare in una stessa frase disorienta il lettore e distrugge il potere immaginifico delle due metafore.

Non siate prolissi nelle descrizioni o troppo accurati. Cercate, invece, il dettaglio preciso che possa servire alla narrazione per comunicare qualcosa: la solitudine, il silenzio, la rabbia, l'ottusità, la forza e così via.
Es.
Il vecchio rimproverò sua moglie. Lei trotterellò nell'altra stanza, infilandosi un dito in bocca e scuotendo la testa.

In questa frase la donna non è descritta con molti particolari, ma quelli che ci sono bastano al lettore per farsi un'idea chiara del personaggio: la donna sembra avere delle turbe mentali che si porta dietro dall'infanzia.

ESERCIZIO 11
Inventa un personaggio e descrivilo fisicamente e caratterialmente adottando le tecniche viste in questa lezione. Vai a ruota libera, sprigiona la fantasia. Poi revisiona il brano, e sfrondalo degli elementi poco pregnanti e dalle frasi stereotipate. Ciò che dovresti ottenere è una descrizione breve ma dai dettagli efficaci.


Datevi da fare! È un esercizio molto divertente.
Voglio ricordarvelo ancora una volta: l'unico modo che avete per scrivere una prosa degna di uno scrittore è quello di scrivere tanto, esercitarsi, sperimentare e... riscrivere.
A tal proposito, nella prossima lezione ci occuperemo proprio della riscrittura di un testo.
Buon lavoro!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Sonia
sono giunta per caso alla tua locanda anche se intimamente credo che mai niente succede per caso.
Ho letto i tuoi suggerimenti per una scrittura creativa ma quel che più mi ha affascinato è la tua personalità, direi quasi magica, per quella sorta di fanciullagine che ti porti dietro e che ti lascia incantata davanti alla natura e alle cose semplici.
Scusa se mi sono permessa di darti subito del tu ma sento di conoscerti da tempo. Sono come te una lettrice a tempo pieno ma non ho mai scritto se non una piccola fiaba per la mia nipotina che mi piacerebbe sottoporre alla tua critica.
Con affetto Ivana

Sonia Ognibene ha detto...

Ivana, grazie davvero per le tue parole!
:-D
Puoi darmi del "tu" senza problemi.
Mi fa piacere se posso esserti d'aiuto, perciò puoi inviarmi tranquillamente il tuo racconto.
Coi tasti Copia/Incolla, postalo nello spazio commenti, poi io lo salverò nella mia casella di posta, senza farlo comparire sul blog (affinché tu possa mantenere la tua privacy).

I tuoi commenti saranno sempre graditi. Torna a trovarmi presto.

strega Athena ha detto...

Veramente interessante.
Ho appena dovuto rinunciare ad un corso di scrittura creativa per cui ero stata selezionata da una grande casa editrice (ancora non so con quale merito) e questo corso on line mi consola della perdita, indubbiamente.
alla prossima lezione allora
e vado alla ricerca delle altre, al volo.

Sonia Ognibene ha detto...

Grazie mille, strega Athena!
Il merito non è tutto mio, nel senso che questo corso è il frutto di alcune letture fatte nel tempo (i cui libri puoi trovare a destra dei post) e di esperienze personali.
Lo metto a disposizione di tutti, volentieri.
Se può aiutarvi ne sono felice.
Ma il corso Mondadori (ti riferisci a quello? Anch'io ci ho provato e non mi hanno presa) non può essere paragonabile a questo... in ogni caso ti ringrazio di cuore! Troppo buona.
;-D

A presto.

Sonia

serenella ha detto...

Ciao Sonia. Preziose queste tue lezioni di scrittura creativa e ti ho già spiegato il perchè. In piccolo propongo ai miei giovanissimi allievi molti suggerimenti. Splendido il lavoro dei dati che faccio raccogliere su un apposito guaderno, catalogandoli.
Certo le tue proposte sono rivolte ad adulti. ma io le medierò, adattandole ai più piccoli, nel corso del prossimo anno scolastico. Hai scritto un libro nel quale raccogli tutte le tue lezioni?
Una caro saluto.

Sonia Ognibene ha detto...

Cara Serenella, non ho scritto un libro al riguardo, ma solo delle lezioni come "summa" di consigli generici, appresi nel tempo, e che mi hanno aiutata (e ancora mi aiutano) a scrivere con più scioltezza (senza i soliti, banali errori).

Se vuoi saperne di più a livello personale, ti consiglio di acquistare dei manuali di scrittura creativa che puoi trovare facilmente facendo una semplice ricerca sul web.

Per i tuoi ragazzi, invece, ti consiglio di acquistare "Grammatica della fantasia" del grande Gianni Rodari.
Ti sarà utilissimo per dare vita ad un vero e proprio laboratorio di scrittura creativa.
Vedrai, i bambini si divertiranno un mondo.
Buona giornata.

Sonia