giovedì 9 luglio 2009

Corso di Scrittura Creativa: QUINTA LEZIONE

I personaggi: come renderli veri e coerenti

Come dice giustamente l'autrice Brandi Reissenweber, “I bravi scrittori rendono i loro personaggi persone reali, fisiche, viventi, pensanti. Più si riesce a creare l'illusione che i personaggi siano persone vere, più il lettore verrà catturato dalla storia e lascerà che il mondo fittizio sostituisca quello reale.”
Creare personaggi verosimili richiede una certa abilità, ma esistono tecniche che possono aiutarci.
Per prima cosa occorre che il personaggio sia motivato ad agire da un desiderio indomito.
Il lettore ne sarà entusiasta e non smetterà di seguire il suo beniamino.
Se ci pensate bene, anche nella vita reale troviamo estremamente noiosi quegli individui che passano tutto il loro tempo su una poltrona o si preoccupano solo di mangiare e vedere la partita. Il discorso cambia radicalmente quando abbiamo a che fare, invece, con persone curiose, dai mille hobby, appassionate di viaggi e culture lontane.
Se pensate di poter “catturare” un lettore buttandovi a capofitto in un florilegio di descrizioni sull'ambiente che circonda il protagonista, avrete perso molto del vostro tempo. Al lettore interessa che i personaggi e l'ambiente vengano sottolineati con pochi ma sapienti tocchi e che il protagonista agisca spinto da forti motivazioni.
Se i suoi desideri saranno banali, o molto generici, il lettore si annoierà di certo!

ESERCIZIO 6
Pensa a un personaggio che abbia delle caratteristiche non banali e un desiderio forte e concreto.
Es. Un clown ha problemi con la compagnia circense e sogna di esibirsi come attore comico alla trasmissione televisiva “Zelig”.
Butta giù un abbozzo di storia. La riprenderai più avanti.

L'errore più comune per uno scrittore in erba è creare non dei personaggi verosimili ma degli stereotipi, o tipi ben incasellati dalla logica della normalità.
Anche qui deve venirci incontro lo spirito d'osservazione. Se pensate anche solo a voi stessi o al vostro più caro amico, avrete un esempio della complessità umana. Ognuno di noi ha dentro di sé elementi contrastanti e fortemente caratterizzanti.
Non esistono persone totalmente buone o totalmente malvage. Attingendo dalla storia, sembra che Hitler adorasse i suoi cani, possiamo quindi supporre che li coccolasse come qualunque altro cinofilo.
Il dittatore, dunque, nonostante le aberrazioni ideologiche estremiste, custodiva un lato “tenero”, non passava ogni istante della sua vita a digrignare i denti e ad impartire ordini di morte!
Per questo motivo, anche le nostre storie devono avere personaggi complessi, con difetti e virtù.
E spesso sono proprio i difetti a farci amare l'eroe di una storia!

Es. Holden Caulfield, protagonista de “Il giovane Holden” è uno scapestrato, un ribelle, un attaccabrighe per certi versi, ma ha un lato fragile - cerca una comprensione che non trova - e un lato tenero - adora la sua sorellina minore.

ESERCIZIO 7
Prendi il personaggio dell'esercizio precedente e assegnagli qualità positive e negative.
Evita lo stereotipo!

Altro elemento fondamentale del personaggio è la sua coerenza.
Non possiamo descrivere il nostro eroe per tutto il romanzo come un santo dedito totalmente al prossimo e poi, per creare l'effetto-sorpresa, farlo diventare un assassino nelle ultime battute. Se vogliamo che ciò accada, dobbiamo lasciare degli indizi lungo tutto il romanzo che possano far presagire un lato oscuro del suo carattere.

Come abbiamo potuto appurare nell'analisi de Il viaggio dell'eroe, un personaggio segue un percorso ben preciso all'interno del racconto: deve raggiungere un obiettivo che lo porterà al cambiamento. A volte i personaggi non cambiano del tutto e a volte dimenticano quello che hanno imparato, ma ciò che conta è che questo processo si inneschi.
Un personaggio che, dall'inizio alla fine, resta uguale a sé stesso è poco attraente.
Pensate di conoscere bene i vostri personaggi?
Molti scrittori ne hanno l'assoluta certezza ma, proseguendo nella narrazione, finiscono per dimenticarsi delle loro creature.
Che fare, allora?
Una soluzione ci sarebbe.
Prendetevi del tempo per conoscerli.
Dovete immaginarli come individui in carne e ossa, come vostri amici - o nemici - di cui conoscete il lato più recondito.
Dovete sapere esattamente come vestono, come parlano, come si muovono, quali sono i loro tic, gli interessi, le cose che detestano, le donne che frequentano, il loro vissuto, i rapporti con la famiglia, la loro visione del mondo, i beni che possiedono, cosa mangiano e perfino cosa buttano nella spazzatura!
Un metodo molto efficace -ve lo consiglio vivamente- consiste nel ritagliare dai giornali l'immagine di un individuo che si avvicina alla fisicità del vostro personaggio, compilare un elenco dettagliato delle sue caratteristiche e attaccare il tutto su una parete a portata di “vista”.
Il supporto visivo vi aiuterà a non deviare inconsapevolmente dal percorso stabilito.

Domande per conoscere meglio il vostro personaggio

Come si chiama? Ha un soprannome?
Com'è fisicamente? Porta degli orecchini? Tatuaggi? Piercing?
Che andatura ha? Ha qualche tic?
Parla con un accento dialettale? Ha qualche intercalare curioso? Dice parolacce?
Parla in modo forbito?
Come si veste? Ha un indumento che ama particolarmente e da cui non si separerebbe mai?
In quale città vive? Com'è la sua casa? La casa è tappezzata di poster, foto o quadri?
L'abitazione necessita di riparazioni?
Cura la sua igiene personale? Che prodotti usa: ipoallergenici, costosi, scadenti? Si rade tutti i giorni o di tanto in tanto?
Si spazzola le scarpe prima di uscire di casa?
Qual è il suo titolo di studio?
Che lavoro fa? Il suo stipendio gli permette una vita dignitosa o lo costringe a lavorare pure nei fine settimana? Vive di rendita?
Ha degli interessi?
È uno sportivo? Che sport pratica?
Ha avuto delle malattie in passato? Gravi? Ha avuto qualche incidente sul lavoro o mentre praticava il suo sport preferito? Attualmente ha qualche disturbo fisico?
È depresso? Lo è stato in passato? Soffre di turbe mentali?
Guarda la TV? Quali sono i suoi programmi preferiti?
Che genere di film predilige? Va spesso al cinema o preferisce scaricarli da internet?
Ama la musica? Di quale genere? Va ai concerti?
Ama la lettura? Preferisce i fumetti, i romanzi o i saggi?
Viaggia? C'è un posto che vorrebbe assolutamente visitare?
Perché non viaggia? Mancanza di soldi, fobia dell'aereo, paura del terrorismo?
È innamorato? È single? Sposato? Convive?
Ha molti o pochi amici? Che valore dà all'amicizia? È un buon amico?
Quali sono i posti che frequenta?
Che abitudini alimentari ha? Sa cucinare?
Ha la patente? Guida bene o male?
È introverso o estroverso? È divertente? Ama l'ordine o il disordine?
Si lascia andare ai ricordi? Quale odore associa alla sua infanzia, alla sua adolescenza, ai suoigenitori, alla sua ragazza?
Quali sono le sue paure?
Ha dei segreti da nascondere?

Questa lista è solo una breve guida per approfondire la personalità del vostro personaggio. Ci possono essere ulteriori domande come: ha l'abitudine di leggere in bagno? Si addormenta in posizione fetale? Lascia marcire i cibi in frigorifero?
Insomma, dovete sapere tutto, ma proprio tutto, della vostra “creatura”.
Ovviamente, non tutte le caratteristiche del personaggio finiranno nella stesura del libro, ma serviranno a noi per renderlo credibile.

Per i personaggi secondari non è affatto necessario conoscere i dettagli del loro vissuto. Come dice Brandi Reissenweber: “Il trucco da usare con i personaggi secondari è di trovare pochi dettagli caratterizzanti che catturino la loro essenza”.

Una volta impostati i personaggi, il bravo scrittore li svela a poco a poco. Anche nella realtà, infatti, non possiamo cogliere la profondità di un individuo all'istante.
A tal proposito, prendete questi esempi e fingete che facciano parte di un romanzo che state leggendo. Quale versione preferite?

Es.
1) Sua cugina Paola era un'indecisa cronica e una paranoica mai vista. Luca la detestava ogni giorno di più.

Es.
2) - Ho due biglietti per i Red Hot Chili Peppers? Ci vieni?- disse Luca
- Sì... no... cioè, mi piacerebbe ma ... - rispose sua cugina Paola.
- Ma?
- Non so cosa mettermi.
- Non sai cosa metterti per un concerto? Non è mica una “prima” a teatro!
... E se tutta quella musica ad alto volume mi provocasse una delle mie terribili emicranie? ...E poi, metti che incontro Giovanni?
- Il tuo ex? A seicento chilometri di distanza, in mezzo a cinquantamila persone?
- Eh, proprio lui! E magari ti scambia per il mio nuovo ragazzo e, se ha voglia di ritornare insieme a me, ci ripensa!
Luca la fissò, poi si voltò di scatto e, borbottando fra sé - Che idiota!- uscì dalla stanza sbattendo la porta.

La seconda versione è sicuramente più completa. Svela non soltanto il lato indeciso e paranoico della ragazza e l'antipatia di Luca per sua cugina, ma ci offre delle informazioni ulteriori: Paola soffre di emicrania ed è stata lasciata dal ragazzo di cui è ancora innamorata.

Questo cosa ci fa capire?
Che le azioni dicono più delle parole.
E che i dialoghi possono essere illuminanti per scoprire un personaggio.

Altro elemento fondamentale per mettere a fuoco un personaggio è la descrizione dell'aspetto esteriore.
L'abbigliamento, la mimica facciale, i gesti involontari danno al lettore precise indicazioni circa la personalità del protagonista o dei personaggi minori.

Palesare i pensieri di un personaggio è l'ultimo strumento che possiede lo scrittore per svelare la sua “creatura”.

Es. Sono l'ultimo degli idealisti. Sono certo che riuscirò a far abolire la pena di morte in ogni stato americano. Manderò una petizione ogni quindici giorni e organizzerò un convegno al mese. Se sarà necessario mi attaccherò ai cancelli della Casa Bianca. E alla fine mi ascolteranno.

Ricordate, dunque:
AZIONI
DIALOGHI
ASPETTO
PENSIERI
combinati fra loro danno un'idea molto precisa del nostro eroe.

Infine, anche se può sembrare un dettaglio trascurabile, il nome deve adattarsi al personaggio. Felice Sciosciammocca e Gian Giacomo Maria Brambilla delineano d'impatto personalità, estrazioni sociali e appartenenze geografiche lontanissime fra loro.

E voi che nome avete dato al vostro personaggio? Pensateci bene.
Vi aspetto tutti alla sesta lezione!

6 commenti:

JFK ha detto...

Ma che sono, tutti intenti a comporre?
Io ho fame!!!
Non si parla più di scones qui, sulla tavola si ammucchiano lezioni invece delle crepes.
Dovrò mica trasferirmi dalla Signora Smith per racimolare qualche briciola e un vasetto di marmellata?
Ciao Sonia, era per scuotere l'ambiente e distoglierti dallo spalmare creme non commestibili.
buona serata, che si legge davanti al frigorifero? :-)
JFK

Sonia Ognibene ha detto...

Sì, mio caro JFK, sono tutti al lavoro per tirare fuori qualcosa che valga la pena d'essere letto.

Ma tu passa alla locanda quando vuoi, per te posso sempre preparare degli scones con pezzetti di cioccolata.
Potremmo parlare del saggio che sto leggendo (insieme ad altro) "Messaggio di un'aquila che si crede un pollo" di Anthony De Mello.
Ti consiglio di leggerlo se non ti è ancora capitato tra le mani, perché stravolge il nostro comune modo di rapportarci alle cose.

Buona giornata JFK.
Se passi verso le 13.00 alla locanda, oggi c'è una fresca insalata di riso.

JFK ha detto...

Aaah! Che consolazione Sonia cara, apprendere che tutti gli allievi, la testa china sul banco e i bigliettini che viaggiano di sotto, sono operosi e creativi.
Pensa se, quando consegneranno l'elaborato, ti accorgi che tutte le storie cominciano per:
era una notte buia e tempestosa...
Scherzo sempre, lo sai, in realtà anche se ho "tagliato" da scuola penso che stai portando avanti una operazione seria e impegnata e, se anche uno/una sola riuscirà nell'intento di dar vita ad una storia e a personaggi di spessore,
avremo più di un motivo per festeggiare con balli e canti il successo dell'autore e della docente.
Posso invitarti a ballare quella sera, anche se avrò scritto solo i segnaposti per la festa?
Interessante il titolo che proponi,
ribalta anche l'abituale modo di svegliarmi pollo che si crede un' aquila.
Non ce l'ho fatta a passare per le tredici, ero alle prese con il rinnovo della certificazione di qualità, mi dispiace molto.
Un'ora dopo ero al ristorante, indovina un po', davanti ad una insalata di riso, ma vuoi mettere quella di brughiera?
Vado a fare il mio giretto di corsa,devo consegnare alla Signora Smith una preghiera che il reverendo Simpson le ha scritto appositamente per via della gallina che non fa le uova.
Se al ritorno ti trovo a passeggio,volentieri m'intratterrò a parlare di altro.
Mi fai sentire importante anche se ragiono spesso...con i piedi. ;-)
ciao insostituibile Sonia.
JFK

Sonia Ognibene ha detto...

Addirittura insostituibile?
No, caro JFK, nessuno è insostituibile. Posso essere un gradevole incontro, un essere umano con cui si può conversare in tranquillità, ma nulla di più.
... Ho imparato queste cose dal saggio di cui ti parlavo stamane.
Per trovare la nostra felicità dobbiamo staccarci da ogni forma di dipendenza: quella delle cose e delle persone.
Lo so, tu potresti dire: Sì, ma che c'azzecca(alla Di Pietro)?
Non farci caso, JFK, sono solo fresca di saggio, tutto mi appare sotto una luce nuova e desideravo comunicartelo.

A domani!

JFK ha detto...

Sì, sei troppo fresca di saggio e quindi non puoi fare i conti con l'abituale mio iperbolismo.
Sonia gradevole incontro? Essere umano con cui conversare in tranquillità?
Vuoi mettere con lo spettacolo pirotecnico che all'istante evoca il termine insostituibile?
Come andare a trascorrere una serata da Mr.Jazz, tra le note di Summertime, o dal Rev. Simpson per la lettura e analisi critica del Diario di un Curato di campagna.
Tu dove sei stata?
Mi hai visto per caso?
Avevi occhi febbrili e i piedi che non stavano fermi un secondo.
Altro che staccarsi da ogni forma di dipendenza!
Però ti guardavano tutti, eri viva da morire.
:-D JFK (-:

Sonia Ognibene ha detto...

In certi momenti sì, in altri avevo gli occhi chiusi e volavo estatica sul gazebo e la distesa di ombre sulla brughiera.
Adoro il jazz: è irrazionale e dissonante e, proprio per questo, aasolutamente affascinante. Un inno alla vita!

Sì, credo di averti intravisto ma eri troppo preso dai sandwich di Mr. Jazz per scambiare due chiacchiere sulla via del ritorno
;-)

A te piace il jazz, JFK?