- Scusate... si può? Forse è una festa privata?
- Nessuna festa privata. - ho risposto io. - Entra pure, stavamo solo godendoci delle meringhe!
La ragazza portava un vestito lungo, bianco e un paio di ciabattine bianche. I capelli castani erano raccolti in una coda e l'unica nota "trasgressiva" del suo aspetto era la montatura degli occhiali un poco buffa.
L'ho invitata a sedersi in mezzo agli altri e quel suo imbarazzo iniziale ha cominciato a stemperarsi al primo assaggio di meringa.
La vedevo interessata alla conversazione e quando ho chiesto: - Quanti di voi hanno spedito almeno un manoscritto a una casa editrice?-, tutti hanno alzato la mano, tranne lei.
Un avventore le ha chiesto:
- Davvero non ne hai mai spedito uno?
- Mai... cioè, avrei voluto, ma tanto li buttano via appena arrivano.
Da lì si è innescata una discussione sulle case editrici "carogne", del valore indiscutibile di ogni romanzo inviato dai presenti, dell'importanza delle revisioni e della valutazione disinteressata di qualcuno sull'opera.
La ragazza ha ammesso di non aver mai fatto leggere a nessuno "qualcosa di suo", perché "a chi può interessare?".
- A me. - le ho risposto, allora.
La ragazza ha quindi cominciato ad inanellare una serie di scuse per scoraggiarmi a leggere il suo manoscritto, e così mi sono posta questa domanda: perché non vogliamo far leggere ad altri ciò che scriviamo?
E mi sono data una risposta, l'unica possibile: perché temiamo che il nostro lavoro non abbia nulla di artistico, che il nostro romanzo non sia degno d'essere pubblicato e se qualcuno (un amico, un parente, un conoscente, un editor) lo scoprisse, non potremmo più recitare la parte degli "artisti incompresi".
Avere paura del giudizio degli altri è umano e inevitabile, ma scrollarcelo di dosso è indispensabile per crescere come scrittori!
Prima di considerare carogne certe case editrici, METTIAMOCI IN GIOCO!
Nella peggiore delle ipotesi potremo avere gli strumenti per rimaneggiare la nostra opera e renderla apprezzabile.
E nella migliore potremo vederla pubblicata.
Se resta su un PC a chi servirà?
E voi cosa ne pensate, miei prodi scrittori? La vostra opinione è sempre molto gradita.
Vi aspetto in locanda.