Ho lasciato la locanda per un po' di giorni, ho dovuto. Ma l'assenza fisica, almeno nel mio caso, non è stata una lontananza anche mentale.
La mia identità è indissolubilmente legata a questo rifugio immerso nella brughiera, a questo luogo di sogno che si nutre di pensieri imbevuti di inchiostro, che si adagia su materassi e lenzuola di carta.
Ma fuori da queste mura virtuali esiste il mondo reale, quello che, senza farsi annunciare da squilli di trombe, mi ha indotto ad imboccare ancora una volta una strada frastagliata, però del tutto sconosciuta.
Per alcuni giorni mi sono persa, poi ho trovato faticosamente l'uscita per raggiungere la meta.
Perché l'amore non può lasciare spazio alla disperazione e alla rinuncia. Perché la vita è una gemma che non posso lasciar affondare nel fango.
Vi lascio con una frase di Leo Buscaglia che dice:
"Quando si cambia continuamente, bisogna continuare ad adattarsi al cambiamento, e ciò significa che vi troverete sempre di fronte a nuovi ostacoli. È questo che dà gioia alla vita. E quando siete coinvolti nel processo del divenire, è impossibile fermarsi."
E, io, non ho nessuna intenzione di arrestare il mio cammino.