Proprio come quel "sabato del villaggio" ove la "donzelletta... reca in mano un mazzolin di rose e viole, onde, siccome suole, ornare... dimani, al dí di festa, il petto e il crine".
Poi arriva l'inverno e "tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno".
Da qui vedo le foglie ammucchiarsi a ridosso della porta, sotto la finestra, ai bordi del vialetto, quasi cercassero, accartocciate fra loro, un po' di tepore.
Ci cammino sopra... mi piace sentirle crocchiare.
Domani il vento le trascinerà via e a me resterà solo il languore del loro incanto.
E ora vi lascio con questo pensiero di John Donne:
"Nessuna bellezza di primavera, nessuna bellezza estiva hanno la grazia che ho visto in un volto autunnale".
4 commenti:
Si, è davvero questa la magia, il fascino dell'autunno...il bisogno di tepore, di sentirsi accolto, accarezzato dai suoi caldi colori.
... le castagne intorno al fuoco di un camino.
p.s. Da un po' di tempo non riesco a leggere bene i tuoi post. Mi spiego meglio: il Courier New usato in corsivo rende i post difficili da leggere. Le lettere risultano ammassate e il blu usato non in grassetto si staglia male sul celeste.
Io ti consiglierei il Times New Roman (non in corsivo)e magari in grassetto.
Me è una mia opinione.
Un abbraccio Serenella.
p.p.s. Il post sul "balcone" era molto poetico. Grazie per avercelo regalato.
Sonia
Grazie Sonia, vero che il corpo parla? Non bisognerebbe essere così sordi, spero di ricordarmelo.
Bellissimo il pensiero di Donne, davvero.
Cerca di ricordartelo, ti prego.
Sii felice.
Sonia :-)
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