domenica 7 marzo 2010

Ma che cosa c'è da festeggiare?

Dedico questo romanzo alle donne di qualunque età
e di qualunque nazionalità
perché imparino il coraggio,
e agli uomini perché imparino la vergogna.

10 commenti:

serenella ha detto...

E' il secondo post che leggo suull'8 marzo essenziale e significativo. Almeno noi siamo fuori dalla retorica.
Grazie.

Sonia Ognibene ha detto...

Grazie Serenella,
ti consiglio anche di leggere questo sul blog http://ilmondodiericalee.blogspot.com/
Un abbraccio forte forte.

old runner ha detto...

Era ancora fresca di rugiada e quando il primo raggio di sole ha bucato la sommità della collina, investendola di luce rosata, l'erica ha fiammeggiato come mille splendidi soli.
Ne ho colto al volo un ramoscello e l'ho lasciato sulla finestra della locanda.
Buon otto marzo

Sonia Ognibene ha detto...

Grazie old runner per il tuo pensiero squisito.
Se tutti gli uomini avessero per le loro compagne, amiche, sorelle, madri, parole e gesti luminosi come questi, ogni giorno, il mondo sarebbe di gran lunga migliore.

Anonimo ha detto...

Oggi ho ricevuto un rametto di mimosa accompagnato da una bella poesia, l'ho trascritta nel mio blog perchè desidero condividerla con tutte voi. Oggi si deve festeggiare solo una cosa, i soldi che i commercianti fanno con quello che e stato snaturato e dimenticato nel tempo. Il vero motivo deve portare a meditare tutte quelle persone che non hanno il rispetto nel loro dna. Buona vita, Viviana

Sonia Ognibene ha detto...

Ed è anche la festa degli strip-tease... poveri noi.
Gli uomini non prendono ciò che c'è di buono nelle donne e noi donne prendiamo dagli uomini solo il peggio.
Ciao Viviana

Miriam ha detto...

Hai perfettamente ragione Sonia! Purtroppo ci sono ancora troppe donne che dovrebbero vergognarsi di essere donne(senza generalizzare!
(Non festeggio mai l'8 marzo,allergia cronica la mia, ma è solo un parere personale, da me niente mimose, fiori e premi. Come te guardo l'essenziale.)
Un abbraccio sincero!

Sonia Ognibene ha detto...

Cara Miriam
non dico che le donne dovrebbero vergognarsi, ma prendere consapevolezza della loro diversità, non imitare gli uomini negli aspetti più triviali, proprio quegli aspetti che ci fanno considerare dei giocattoli sessuali ai loro occhi!
Molti uomini, invece, dovrebbero provare una profonda e reiterata vergogna per i loro comportamenti.
Non siamo animali, siamo esseri umani, compagne di vita, GENERATRICI di vita.

Se anche noi donne avessimo più rispetto del nostro corpo e della nostra identità, se fossimo più solidali tra noi... le cose andrebbero meglio.
Un bacio grande

old runner ha detto...

:-(
chi mi fa uscire?
sono rimasto intrappolato nei commenti sull' otto marzo, unico rappresentante maschile sotto un diluvio di mimose che frullano nel vento.
Per fortuna, cara Sonia, stavo correndo nella brughiera e non sulla Riviera, così leggo:
" Le eriche sono piante multiformi e versatili, con specie adatte ai terreni calcarei e varietà idonee ai terreni acidi, con periodi di fioritura diversi che possono coprire quasi tutto l’anno ".
Senza accampare meriti per la scelta fortunosa, forse è la pianta da cui ripartire.
Perché la festa di un giorno si trasformi in quotidiano pensiero.

Psss… cambia post, così esco dal fondo.
:-)

Sonia Ognibene ha detto...

Detto, fatto. :-)