lunedì 26 aprile 2010

Homo homini lupus

Ieri ho riletto nuovamente "Se questo è un uomo" di Primo Levi e, come già accaduto in passato, il mio spirito ne è uscito fiaccato, impotente.
Ho ricordato allora la visita che feci al lager di Dachau (come avrei potuto evitarlo?) in un uggioso pomeriggio d'agosto alcuni anni fa.
Quel silenzio desolante, l'immenso vuoto testimonianza dell'orrore perpetrato da uomini contro altri uomini e quella violenza dissennata ed insensata mi sono rimasti incollati addosso, popolando di incubi molte mie notti da allora.
La mia mente ha poi ripercorso altre strade, altri orrori descritti in "Arcipelago Gulag" di Aleksandr Isaevič Solženicyn.
E mi sono chiesta: alla luce di queste testimonianze raccapriccianti abbiamo smesso davvero di essere ciechi? Al di là dei colori politici (insulse etichette da dare in pasto alle masse) cosa si è fatto e cosa si sta facendo oggi per applicare il sacro ed inviolabile principio dell'uguaglianza degli uomini?

Ben poco, purtroppo. I venti xenofobi di mezza Europa sono l'ennesimo segno di incultura e manchevole memoria storica. Le didatture nel resto del mondo, poi, sono la certezza che per l'essere umano... non c'è davvero speranza: "homo homini lupus est".

6 commenti:

riccardo uccheddu ha detto...

Sì, Sonia, l'uomo è un lupo per l'altro uomo. Quanto è vero!
Quel che lascia davvero basiti (come si usa dire) è come si possa fare un lunghissimo elenco di genocidi, guerre, stragi, deportazioni ecc., senza che questo possa sconvolgere che poche persone.
Di solito, quelle che si occupano di storia e di questioni morali e sociali; che notoriamente, non sono moltissime...
Perchè questa assuefazione al Male? Non lo so e non lo capisco.
Sembra che l'uomo possa mandar giù tutto.
Tra poco, vedrai, quando partiranno i mondiali di calcio nessuna notizia (nè storica nè d'attualità) sarà giudicata abbastanza importante.
Sarà uno schifo! E dice questo uno come me, che la madre di un mio amico definì "pallonedipendente"!
Comunque, penso che pur con molto sconforto non dobbiamo mai smettere di informare e di informarci, di combattere (per quanto possiamo) contro il paese dei balocchi.
Un abbraccio!

Sonia Ognibene ha detto...

Lo so, i Mondiali ci ammorberanno l'esistenza per 1 mesetto buono, senza contare i pre e post mondiali.
Sì, caro Riccardo, non dovrei perdere la speranza, ma è davvero dura quando ci si informa davvero e la massima aspirazione di moltissimi giovani sia entrare a far parte del Grande Fratello...
Un abbraccio anche a te!

happy runner ha detto...

Ho letto e condivido il tuo senso d’impotenza e la desolazione per il riaffacciarsi dell’intolleranza e di pericolose ideologie, anche se siamo in tanti a rifiutarle e opporre resistenza.
Pare, tuttavia, che sia sufficiente mutare il colore del fazzoletto per riconquistare posizioni di credibilità.
La memoria storica, a cui fai richiamo, bisogna avere la volontà di mantenerla viva e tramandarla.
I segnali che ogni giorno registriamo sembrano portare a conclusioni opposte e autorizzano a ripensare la locuzione con cui il poeta Giovenale stigmatizzava i governanti dell’antica Roma.
Quel panem et circenses teso ad assicurarsi il consenso popolare e distogliere l’attenzione dai temi della politica.
Del tuo accorato e doloroso post, c’è un solo aspetto che non condivido e riguarda il coinvolgimento del povero lupo nelle umane vicende.
Forse, cara Sonia, siamo arrivati al punto che persino dai lupi avremmo molto da imparare.
Un saluto caro

Sonia Ognibene ha detto...

Verissimo, caro happy runner.
Anche dai lupi avremmo da imparare e dagli animali tutti.
Noi con il cervello, invece, siamo solo animali da vituperare.
Un abbraccio.

happy runner ha detto...

Soniaaaaaaaa!!!!!
Ora che hai conquistato un notebook perdi fiducia nell'umanità?
Salvane qualcuno, se no chi resterà a leggerti?
Ti ricordi Andrea e Nicola, i due fratelli che in Good Morning Babilonia, opponendosi alla protervia del produttore americano, pronunciavano la frase:
" Siamo figli dei figli dei figli di Leonardo e Michelangelo. Di chi sei figlio tu? "
Appelliamoci al detto: buon sangue non mente.
Ciao cara, scappo.
Corro in brughiera,
alle cinque della sera.
:-))

Sonia Ognibene ha detto...

Non preoccuparti, credo che esistano ancora uomini degni di questo nome, l'unico problema è il numero alquanto esiguo.
Buona corsa, happy runner, e salutami il buon "Garcia"... (a las cinco de la tarde).
;-)