Stamattina il cielo è velato. L'ho scoperto aprendo le imposte, respirando l'aria umida della notte appena passata. Avverto una indecifrabile stanchezza, quella che blocca le reni e appesantisce i passi, quella che sembra dimezzare il respiro e bruciare i muscoli del collo.
Resto qui in locanda, ho deciso, non posso partire. Voglio scaldarmi al sole della brughiera, sentire il fruscio delle fronde, lasciarmi coccolare dagli avventori che con dolci fatti in casa colorano di gioia la locanda dentro e fuori.
Ha un colore la gioia? Sì, ce l'ha: è azzurra come il cielo di un mattino primaverile senza nuvole, verde come l'erba bagnata di rugiada, è giallo come il sole abbacinante della "controra" che fa frinire le cicale.
Vi auguro quindi Buona Pasqua!
Che "crediate" o meno, mi auguro che sia un giorno di RINASCITA per ciascuno di voi.
E gioia sia!