martedì 20 novembre 2012

Restare o andare?

Mi chiedo se occorra più coraggio per restare o per andarsene via.  Il senso di straniamento, l'afasia da fallace comprensione di una lingua aliena, il dover cominciar tutto come a vent'anni: studio, lavoro, casa, burocrazie da assolvere, usi e costumi da cucirsi addosso.
Mi chiedo se ho ancora la forza di scambiare la precarietà sul suolo italico con la precarietà in terra straniera.
Io che non ho mai paventato il cambiamento. Io che ho sempre guardato le valigie come scrigni di felicità.
Sono tempi strani questi. Tempi irrequieti. Tempi dispersi in balia dei flutti.
...In balia dei flutti.

29 commenti:

Unknown ha detto...

Già difficile capire cosa è meglio fare , se restare o andare, ma soprattuto capire se ormai si è più stranieri qui, in questa Italia irriconoscibile, o in una terra straniera.
Ciao, buona giornata.
Antonella

Luigi ha detto...

tu hai una grande forza dentro e nessun vento potrà disperderla!!!

Sonia Ognibene ha detto...

In effetti, Antonella, hai ragione: spesso non mi riconosco in ciò che vedo e che sento. Chi sono gli italiani: lo specchio dei nostri uomini politici? Quelli che fischiano senza rispetto agli inni nazionali dei loro avversari? Quelli che si fanno raccomandare "tanto lo fanno tutti"? Quelli che lanciano sigarette accese dai finestrini delle auto, buttano carte e gomme da masticare a terra? No, non mi sento d'appartenere a tale risma. E allora, che fare?

Sonia Ognibene ha detto...

Luigi, non so se ho una grande forza dentro, ma spero che nessuna tempesta possa spezzarmi.

Gabe ha detto...

per cambiare ci vuole coraggio,ma se vale la pena,si può sempre fare.
in bocca al lupo

Gautier ha detto...

Il senso di appartenenza a volte è appagante, altre ingannevole. E' per esempio appagante quando ti senti un tutt'uno con qualcuno, con qualcosa; è ingannevole quando ti fa credere che la geografia umana possa dividerci in migliori e peggiori. Il bene e il male convivono da sempre e non è l'essere nati in italia piuttosto che in Svezia o nel Niger a farci migliori o peggiori. Poi è vero che ci sono popoli culturalmente più avanti ma credo che i mali "italiani" non siano estranei al resto del mondo. Così, cara Sonia, esaurito il mio repertorio di banalità e riprendendo il tema del tuo post, penso che le difficoltà vadano sempre affrontate dove si presentano, per migliorare e migliorarsi. Con fatica, lo so, con amarezze, delusioni, stanchezze, lo so ma "fuggire" non può essere una saggia soluzione...

(ma quanto ho scritto?? Scusa....)

un sorriso

Gautier

Sonia Ognibene ha detto...

Cara Gabe, vedremo quali occasioni si prospetteranno. Di sicuro non starò immobile ad aspettare. Grazie, anche a te, per tutto.
Ti abbraccio.

Sonia Ognibene ha detto...

Caro Gautier, non hai detto banalità e mi fa piacere che tu abbia scritto tanto. Sì, fuggire non è la soluzione, ma a volte ci trinceriamo dietro questo assunto perché non vogliamo ammettere di aver paura dell'ignoto.
Un sorriso a te e grazie, come sempre, del tuo passaggio.

Elio ha detto...

Ciao Sonia, ci vuole più coraggio per partire ed io l'ho provato. Mi dirai che ora l'Italia non è più quella di 13 anni fa e che molti devono partire per necessità mentre io l'ho fatto perché amavo, ed amo ancora oggi, mia moglie, quindi non costretto da un'impellente necessità. Ti garantisco però che non è facile integrarsi pur conoscendo la lingua.
Da come credo di conoscerti so che prenderai la giusta risoluzione e che saprai affrontare il tutto. Buona serata e buona fortuna.

happy runner ha detto...

Se hai due pietre focaie in mano e la tentazione di sfregarle per far scoccare una scintilla nell'animo, fallo Sonia.
Più avanti potresti pentirtene e bagnate di lacrime e rimpianto non farebbero fuoco ma fumo.

Un abbraccio solidale da Happy, trasvolatore di oceani per aver dato lo stesso consiglio in casa. :))

Sonia Ognibene ha detto...

Caro Elio, se dalla mia scelta dipenderà la felicità della mia famiglia partirò senza remore!
Grazie per la tua assidua presenza.

Sonia Ognibene ha detto...

Caro Happy Runner, no non voglio aver rimpianti. Se occorrerà, quelle valigie si faranno.
Un abbraccio.

Nou ha detto...

Sonia carissima, non mi sento di darti consigli perché mi sembra che tu ti trova davanti ad una scelta molto importante. Vorrei solo spendere una parola sul carattere degli italiani e sulla mia esperienza di un anno all'estero, in altri tempi.
Gli italiani sono di molte tipologie. Ne ho conosciuti di imbroglioni, di indifferenti, di cinici. E ne ho conosciuti e ne conosco di sensibili, generosi, intelligenti, volonterosi e talentuosi. Credo che siano rappresentanti di un'umanità varia che si può trovare in qualsiasi paese. Ora abito in una zona i cui gli abitanti si spendono molto in solidarietà umana. E' la loro cultura ed è una fetta d'Italia. Sono stata di recente due giorni a Roma, giorni fortunati per me durante i quali non ho incontrato che persone che mi hanno aiutato e coccolata, forse per via dei miei capelli bianchi e di conseguenza dell'età, non saprei..
Da Bruxelles sono tornata felice di sentire di nuovo quell'atmosfera casareccia e, sì!, anche provinciale di chiacchiera pettegola che però lascia spazio a una certa benevolenza di fondo se caso mai si fosse in qualche difficoltà del quotidiano o nella salute. La vicinanza delle persone che generalmente non si sottraggono allo scambio. A Bruxelles nessuno mi disturbava, mi lasciava sola e isolata, tranne la famiglia che mi ospitava e un amico belga innamorato dell'Italia, che mi concedeva un po' del suo tempo per il mio essere italiana, carattere che lui apprezzava. Non so cosa dire. Forse la mia situazione di persona attempata e pensionata mi fa vedere la vita con una certa tranquillità, tivù permettendo. Ci viene data un'informazione distorta dai media che ci fa credere che tutto sia in sfacelo. Realmente ci hanno ridotto sull'orlo del baratro, ma da qui non si può che risalire. Il futuro è incerto nei tempi di ripresa, ma non può che essere così e cioè che la ripresa ci sarà.
Ti invio un abbraccio sincero ed affettuoso e ti faccio un "in bocca al lupo" qualsiasi sia la tua scelta.
:)
Nou

Sonia Ognibene ha detto...

Carissima Nou, che bello sentirti dopo tanto tempo... io non so se è la tua condizione di pensionata a rendere le persone più gentili con te, ma ritengo che a volte riceviamo gentilezza e aiuti perché ne diamo a nostra volta, quindi tu sarai sicuramente una persona meravigliosa.
Ti abbraccio anch'io e, grazie, spero che tutto vada bene. Per tutti.

Gautier ha detto...

ma...non è che sei già partita?? La tua assenza letteraria mi preoccupa

;-)

Gautier

Sonia Ognibene ha detto...

Caro Gautier, no, sono ancora qui ;-)
E' solo che sto lavorando molto in questo periodo e, per non trascurare casa e affetti, non posso dedicarmi al blog come vorrei.
Sei stato molto carino a passare di qua, spero di scrivere qualcosa molto presto. Magari anche domani.
A presto!

Anonimo ha detto...

Se hai un'occasione fra le mani, una di quelle che vale la pena cogliere, uno di quei treni che capitano una volta nella vita (se sei fortunata), il mio consiglio è di prendere quelle valige e andare all'avventura. Per scoprire nuove parti di te, di mondo e di professionalità.

Sonia Ognibene ha detto...

Cara Carolina, se fosse proprio l'occasione della vita non avrei alcun dubbio. Il problema sorge nel momento in cui è un'occasione che non dà certezze né a me né a chi mi sta intorno, ma potrebbe scaturirne qualcosa di interessante. E poi impadronirmi di una lingua vivendola giorno dopo giorno mi darebbe chance di lavoro sicuramente maggiori sia qui che altrove. Intanto continuo a lavorare e a studiare per non trovarmi impreparata per il salto... un abbraccio.

Bartel ha detto...

Allora in quale parte dell'universo sei finita? Dicci che ci sei ancora!
Ciao
B

Sonia Ognibene ha detto...

Bartel caro, sono ancora qui! Forse, se qualcosa accadrà, partirò in estate.
A te come va? E' bello sapere che ci sei!
Un abbraccio!

riccardo uccheddu ha detto...

Cara Sonia, sono di quelle decisioni così difficili, quasi impossibili… capisco perciò la tua ansia, forse anche una certa paura.
Ed è bello, comunque, che ne parli anche qui sul web dove (sia pure virtualmente) ti siamo vicini. Ed amici.
Ovviamente si tratta di qualcosa che devi valutare tu e solo tu, sia pure in armonia con la tua famiglia.
L’essenziale è che appunto la famiglia capisca ed accetti la tua scelta, il che, purtroppo, non avviene in tutte.
Al punto che magari certe decisioni si prendono comunque perché intuiamo che sono giuste, ma… lasciano una certa amarezza.
Vedrai comunque che qualsiasi cosa deciderai, sarà la migliore.
Salutone!

Sonia Ognibene ha detto...

Riccardo carissimo, ti ringrazio per le tue parole, la tua fiducia. Non so che succederà: a volte le cose restano immobili per secoli e poi possono cambiare in un secondo. Chissà cosa accadrà. Forse non sarò io a dover decidere, ma le circostanze.
Ti abbraccio forte.

Nella Crosiglia ha detto...

Molto più difficile restare che andar via , anche se l'andar via implica cambiamenti , ma soprattutto all'inizio, dispendio di denaro, che purtroppo ...manca!

Sonia Ognibene ha detto...

Centrato il punto, Nella cara, all'inizio dispendio di denaro che purtroppo manca... Un abbraccione.

Nou ha detto...

Sonia, spero che le cose girino dal verso giusto e che tu possa cogliere le opportunità al meglio.
Ti auguro un sereno Natale.
Un abbraccio
Nou

adamus ha detto...

Ciao Sonia, se mi metto nei Tuoi panni vengo assalito dai Tuoi stessi dubbi e insicurezze.
Non è facile lasciare il proprio Paese e ricominciare tutto da capo una nuova vita.
Le ultime statistiche che ho letto dicono che il 60% dei giovani vogliono lasciare l'Italia e moltissimi lo fanno veramente.

L’ISTAT dice che nel decennio 2000-2010, sono andati all’estero 316.000 giovani di età inferiore ai 40 anni. Ma solo nel 2009 oltre 80.000 persone sono espatriate secondo i dati dei Comuni: + 20% rispetto al 2008. Di questi si stima che la gran parte siano giovani, di cui il 70% laureati.
(fonte sole 24ore).
Sempre Il Sole 24 Ore, stima alla fine del 2011, che siano stati almeno 60.000 i giovani italiani che se ne sono andati nell’ultimo anno.

Sono cifre molto significative e preoccupanti, che a mio avviso rendono chiara la situazione Italiana... Paese senza futuro per i Giovani , stenti e privazioni per gli anziani.
I politici sono poco attenti al problema,incapaci,disonesti e pensano solo ai loro affari e privilegi.
In questo deprimente scenario si consuma la speranza di tutti Voi Giovani , bravi e preparati, costretti ad allontanarsi dal Vostro Paese.
Mi auguro che le cose possano cambiare, anche se non vedo come, visto che i migliori lasciano l'Italia, e rimangono i peggiori.

Approfitto per farti tantissimi auguri per le feste Natalizie e soprattutto per il Tuo futuro.Ciao.


gautier ha detto...

ogni anno, di questi tempi, mi ritrovo con lo stesso dilemma: ha senso entrare nel meccanismo di uno scambio di auguri che troppo spesso ha un forte sapore di formalità?
Quegli sms preconfezionati, quelle mail standardizzate, le telefonate di circostanza. Non so quanto senso abbia ma certo è che se un gesto viene fatto con spontaneo senso di partecipazione, forse, a qualcosa può servire. Così, con questa riflessione ad alta voce (più correttamente in Times New Roman) sento comunque di voler fare un augurio che riguardi te e le persone a te care, ma che si lega ad un più ampio senso di speranza che possa riguardare ancor di più tutti coloro che hanno di meno.

Auguri e sorrisi

Gautier

Sonia Ognibene ha detto...

Carissimi Nou, Adamus, Gautier
vi ringrazio per gli auguri, che apprezzo per la loro spontaneità e semplicità. Mi fanno molto piacere. Di questi tempi un po' di affetto non è merce così gratuita e scontata.
Vi abbraccio tutti e ricambio gli auguri.
Ci sentiamo presto. :-)

Unknown ha detto...

Ciao Sonia, sono passata per lasciarti i miei auguri per un Natale ricco della serenità di cui tutti abbiamo tanto bisogno.
Antonella