Si parla tanto di bloglovin in questi giorni e a me non frega assolutamente nulla.
Di adattarmi a questo strumento, di scapicollarmi entro oggi, di entrare in ansia per una sciocchezza simile non ho al momento alcuna intenzione. Perché? Perché non ho più il patema delle visite, perché visito chi ho il piacere di leggere anche se non mi segue e non lascio commenti per raccattare adesioni o per il timore che qualcuno si dimentichi di me.
La libertà: questa la vera conquista.
Le dipendenze mi disgustano, mi hanno sempre disgustata. Non voglio sottostare a niente e a nessuno; la mia testa, il mio corpo è sgombro da qualunque sostanza, pensiero, elucubrazione molesta. Sono quella che sono e, se quello che sono e dico importa a pochi, va bene così. Io nella mia brughiera continuerò a vagare, ad amare anche chi non mi comprende o non mi ha compresa. Dalla locanda continuerò a dare consigli di lettura e di scrittura, a raccontare incontri surreali, a snocciolare eventi quotidiani.
Io e la mia locanda saremo sempre in fondo a quella strada meno battuta di Frost.
Bloglovin, vai in pace.
10 commenti:
come fai a leggermi nel pensiero???
Perché siamo molto simili... baci.
Ecco esatto!! Guarda, ci sto pensando da un sacco di tempo perchè, oltre a questo blog, ne ho un altro dove pubblico i miei lavoretti handmade, così per hobby. Tutti quelli con un sito come il mio mi dicono che devi crearti la pagina FB, l'account twitter, bloglovin e menate varie per avere visite. Ma dico io, a parte che non mi interessano, ma devo perdere tutto il mio tempo libero per stare dietro a queste cose? Perchè, o le fai bene o a che cavolo servono. Evviva Sonia, evviva che c'è qualcuno che la pensa come noi!
Ma sì, cara Irene, viviamo libere da questi cappi telematici, digitali, virtuali! Io, francamente, non ne posso più!
Pensa quanto tempo perduto dietro al nulla. Io voglio vivere la vita vera!!!
Ti abbraccio! :-D
Sono lieta di sapere che ancora molte persone continuano per la loro strada senza farsi condizionare dalla strada del gregge né dal panico di massa.
che poi di 'sta storia non ci ho capito molto, e credo che farò come te: se scrivere è quello che mi gratifica e mi dà modo di esternare pensieri ed emozioni che ho in me, scrivere deve essere il fine, più che l'esser letti. Che poi fa sempre piacere sapere che la gente apprezza ciò che scrivi, ma non certo perchè ti ammazzi per dare a ciò che scrivi la maggior visibilità possibile...
Sono perfettamente d'accordo con te. Sta tutto nella motivazione per cui una persona scrive su un blog.
embrace
d
Appunto, cara SuSter. E' bello esser letti e apprezzati ma non voglio ammazzarmi e fingere ciò che non sono solo per essere seguita a tutti i costi. Tu sei te stessa sempre, ed è per questo che ti seguo. E'raro che io ti lasci commenti come è raro che tu ne lasci a me, ma se mi piacciono i tuoi post di vita vera io ritorno con piacere.
Un abbraccio!
Certo, Daniel caro! Il mio è un bisogno e quando mi sono sentita svuotata ho scritto molto poco. Ma non ho scritto ugualmente per il timore di perdere le mie 70-80 visite al giorno (e a volte anche 100).
Ora che mi sento diversa ho ricominciato a scrivere solo per il piacere di farlo. Ciò non significa che non sia affezionata ai miei avventori, anzi, mi dispiace molto quando perdo qualcuno di "vista" perché ha deciso di spostarsi altrove o perché ha chiuso definitivamente il suo blog.
Embrace to you.
veramente convidido!
ho letto gente in panico, io i nomi dei blog che amo seguire li so a memoria, o altrimenti clicco sul commento da me o altrove. Semplice. un bacio
Per l'appunto, cara Sandra. Baci.
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