Ultimi giorni di lavoro fuori dalla locanda. Ho una strana sensazione dentro di me: una sorta di tristezza mista a malinconia, speranza, voglia di andare via o verso le persone che fanno parte di me. Sento che il tempo è tiranno, che devo affrettarmi, che non c'è tempo per le chiacchiere insulse. E mi dispiace per chi non lo capisce e vive perennemente fermo a lamentarsi ogni secondo dei suoi giorni.
Sul serio, non tollero più le persone negative perché cercano di distruggere il mio sempre altalenante equilibrio.
Dicono che la tendenza alla tristezza sia qualcosa di insito nel DNA, per cui per me è molto più difficile che per altri trovare la gioia fuori e dentro di me. Comunque negli ultimi anni ci sto riuscendo e vado molto fiera di me.
Bene, restano ancora alcuni giorni prima della fine di questo 2017, che è stato per me un anno davvero speciale e importante sia per crescita personale sia per svolta consapevole come scrittrice. Ma non è il momento di tirare le somme. Vediamo cosa accadrà più avanti.
Ah, è spuntato il sole, il gelo della brughiera sulla mia auto si sta sciogliendo. E' ora di andare.
5 commenti:
hai proprio ragione Sonia: la gioia è una conquista e dobbiamo lottare ogni minuto per alimentarla affinchè non si spenga!!!
Ti auguro un Natale pieno di allegria
Un abbraccio
Carissimo Luigi, ti abbraccio forte e ti auguro un Natale santo e un anno nuovo pieno di tutto il bello che puoi immaginare!
io invece mi propongo di tenere lontano anni luce i rompiscatole!
Ahahahah, fai bene... buon Natal, mia cara!
Ovviamente era buon Natale, non buon Natal :-D
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