lunedì 29 giugno 2009

Full-marmellata immersion

Devo dire che è stato un weekend molto istruttivo e rilassante.
Il venticello della brughiera non ci ha scalfito neppure per un istante, visto che eravamo tra pentoloni in ebollizione.

La signora Smith, per ringraziarmi dell'aiuto, mi ha poi riempito il paniere con trenta vasetti di marmellata:
- Tieni, è per i tuoi ospiti. Servila con le crepes, ne rimarranno estasiati.

Col mio paniere sono, dunque, tornata a casa. Con le braccia pesanti e il cuore leggero e, se possibile, ancora più innamorata della vita.

9 commenti:

JFK ha detto...

Cara Sonia, ho fatto vedere la foto con i rametti di ribes e la marmellata al Signor S.
Ne è rimasto entusiasta, come JFK del resto ( forse non ti ho detto, a proposito della scelta del nome, che non devi pensarmi come un fautore del presidenzialismo, semplicemente ho inserito l’iniziale del mio fra quello di Josef K. il personaggio kafkiano de il Processo)
Allora senti, con il Signor S. ci siamo recati di buon mattino alla bottega del Sig. Frescott per farci sbarbare con il rasoio a mano.
Abbiamo indossato camicie profumate di lavanda, pantaloni di velluto a coste lui e un paio di jeans io.
Prima di uscire dal villaggio ci siamo fermati al chiosco di fiori della Signora Marvin, alla quale abbiamo commissionato una composizione di girasoli e fiori di campo.
Tirati a lucido e con un pensiero per festeggiare il tuo ritorno stiamo attraversando la brughiera per venire a prendere il tè in locanda.
Non preoccuparti se non riesci a preparare le crepes, va benissimo il pane nero con burro e marmellata.
Braccia pesanti e cuore leggero hai scritto, e anche che tornando a casa ti sei scoperta ancora più innamorata della vita.
Comincio a conoscerti Sonia.
Sapevo di non sbagliare destinando a te il mantello d’erica argentata.
Ora so che lo indossi come una vera principessa.
A presto allora. Ah!...JFK mette zucchero di canna nel tè, il Signor S. fa le opportune correzioni, ci accomuna la sete di storie davanti al camino. :-)

Sonia Ognibene ha detto...

In questo post, per la prima volta parli due volte di te in terza persona. Te ne sei accorto?
Forse in te c'è il desiderio di smettere i panni di JFK per svelare il tuo vero io ("... le iniziali del mio nome tra Josef K." sono un ulteriore segnale).

Comunque le crepes sono pronte.

Sicuro che non ci siamo già conosciuti?
Il tuo stile di scrittura mi ricorda qualcuno...

Grazie per i fiori e il mantello di erica. Davvero molto gentile.

JFK ha detto...

Non credo di averti mai conosciuta e sono nuovo a questo tipo di comunicazione, ho anche pasticciato un bel po' con l'Account e l' URL prima di capire quale fosse il postino più celere.
Certo che il mio vero io, a parte la passione per la corsa che viene fuori sotto qualsiasi identità, è un po' più complesso e articolato, ma i caratteri si tingerebbero di rosso se JFK smettesse i panni che indossa per rivelarsi F in questa sede.
Alla luce diretta del lampione preferisco il chiarore lunare, se alla conversazione, come immagino, partecipa un numero imprecisato di convitati di pietra.
Non si tratta di presunzione, se mai è la timidezza il requisito che mi porto dietro dai troppi anni di collegio.
Però nella locanda ci sto bene, anche come JFK, e tu riesci a farmi stare in pace ed armonia anche nei panni di josef flavio k.
per caso atterrato un giorno, insieme ad una folata di vento, sulla brughiera.
Buona serata Sonia, ottime le crepes, ti fai sempre in quattro per noi.
JFK

Sonia Ognibene ha detto...

Sono contento che alla mia locanda tu ci stia bene e che le crepes ti siano piaciute.
Buona serata anche a te, allora, JFK.

JFK ha detto...

Sonia cara, non pensare che non sia passato nei pressi della locanda. L' ho fatto sempre e vedendo il comignolo fumare mi dicevo che tutto procedeva per il meglio e per la gioia dei tuoi avventori.
Solo che…ha iniziato a venirmi lo scrupolo di esagerare nelle presenze e ogni volta che arrivavo al bivio del sentiero nella brughiera svoltavo in direzione del cottage della Signora Smith.
Sapessi, mi ha fatto una testa così, che senza di te non ce l’avrebbe fatta a mettere nei vasi tutta quella marmellata, che sei simpaticissima e l’hai fatta ridere da dover slacciare il busto. Inoltre ha maturato il convincimento che tu sia una con la testa a posto.
L’angelo della brughiera, si è spinta a dire.
Io zitto, annuivo sempre con il capo, continuando a correre sul posto, poi la salutavo e solo dopo un miglio lasciavo che prendessero forma i miei pensieri.
In un sorriso, scorgendo la distesa dell’ erica fiorita e pensando in quale buoni mani la luna ed io avevamo deposto il mantello argentato.
Con una frase, pronunciata sottovoce e fatta scivolare sulle acque increspate del lago:
“ Sì, signora Smith, Sonia è brava in tutto.”
Buona serata, uno di questi giorni sbaglierò strada, vedrai.
JFK

Sonia Ognibene ha detto...

Caro JFK, ma sì, ti ho visto un paio di volte mentre ti aggiravi ansante per la brughiera!
Hai fatto bene a chiacchierare con la signora Smith, è una cara vicina e parla sempre molto bene di me.
Ma non crederle troppo, mi sopravvaluta (come te del resto).
Un giorno o l'altro sbaglierai strada, dici... significa che entrerai nella locanda?
Ma prego, accomodati: ho appena sfornato la Cheese Cake.
:-D

P.S. Che libro stai leggendo in questi giorni?

Sonia

JFK ha detto...

Questa storia dell’uomo ansante per la brughiera sta alla pari con quella del Jack Russel sovrappeso.
Io avrò confuso cane, ma tu hai scambiato persona.
Per intenderci, cara, io non anso per costituzione, la pompa del motore è regolata al minimo, la capacità polmonare sfiora quella della balenottera azzurra, una volta impostata la velocità di crociera potresti anche affiancarti in bicicletta e rifornire il serbatoio di carburante Cheese Cake, che non farei una piega.
Sempre che le briciole non vadano di traverso.
Dici che ti abbiamo sopravvalutata Sonia?
Sai, non credo che la Signora Smith ed io si vada nel fosso uno dietro l’altra, lei ti conosce da molto più tempo, ma io godo del privilegio di leggerti spesso.
Sì, come hai scritto, sbagliare strada in questi giorni significa prendere quella per la locanda e ti ho spiegato che il motivo è il timore di finire come l’ospite che, dopo tre giorni… sa di pesce.
Se c’è una regola a cui mi sono sempre attenuto, è quella di attraversare la vita degli altri in punta di piedi e pazienza se a questo mondo il successo sembra arridere a chi più alza la voce.
Volutamente tengo basso il volume, se mi cerchi fra i libri rilegati in cuoio e oro preparati a trovarne uno foderato con la carta blu, un po’ ruvida e spessa.
Vuoi sapere del libro sul comodino?
E’ una bellissima domanda, grazie Sonia, proprio quell’entrare in punta di piedi a cui accennavo prima, lasciando intendere che si è curiosi di conoscere i gusti dell’ altro.
Sto leggendo, di Erri De Luca, Il giorno prima della felicità.
Della sua scrittura mi piace che spesso, in una sola frase, c’è la densità di un intero romanzo.
Ti confido un piccolo segreto, dopo averlo visto in una trasmissione tv, ho preso carta e penna e scritto una poesia, la prima in cui si parli di un uomo, almeno trent’anni dopo l’ultima, dedicata ad una donna, che si è persa insieme alla poesia.
Ora ti lascio tornare alla cura degli ospiti abituali, sentori d’aringa del Baltico principiano a solleticare le narici, meglio se tolgo il disturbo.
Grazie per l’invito, sai come prendere per la gola e le tue poltroncine sono le più confortevoli per l’animo.
Buon fine settimana Sonia, mi mancheranno le buone abitudini e l'accoglienza della locanda.
JFK

Sonia Ognibene ha detto...

Caro JFK, non ho mai visto un "runner" che non fosse ansante. Buon per te! Io lo sono sempre quando corro o cammino a passo sostenuto... sai, i dolci, la vita in locanda...

Scommetto che la trasmissione dove hai visto Erri de Luca era "Le invasioni barbariche"! Anch'io (anche se mi vergogno ad ammetterlo)!!!
Io, il giorno dopo, mi sono subito fiondata ad acquistare "Opera sull'acqua ed altre poesie".

Lo trovo straordinario e... carnale, nel senso di vivo, palpitante. Con i suoi versi dà emozioni al corpo e dà un corpo alle emozioni.

Ah, dimenticavo: io, olezzi di pesce, ancora non ne sento in locanda! Buon weekend anche a te.
Sonia :-)

Sonia Ognibene ha detto...

p.s. Preciso che mi vergogno ad ammettere che ho visto Erri de Luca a "Le invasioni barbariche", non per la trasmissione, ma perché ho saputo che esisteva un poeta come lui, solo dopo averlo visto in TV. Mea culpa.