Dunque, ieri sera ho lasciato la locanda per un paio d’ore e mi sono recata a teatro: c’era il concerto di Natale dei Pueri Cantores.
I cori mi hanno sempre affascinata, anche perché fino ai 18 anni facevo parte anch’io di un coro (della parrocchia, ma cercavamo di fare pezzi di un certo livello, liturgie in latino e così via).
Al mio arrivo la piazza era gremita di macchine e persone, nonostante il gelo.
Sono entrata in teatro, ho fatto il biglietto e mi sono incamminata verso il palchetto tra gli effluvi di lacche e profumi di alcune signore attempate.
Mi sono accomodata immaginando che da lì a poco avrei ascoltato melodie esclusivamente natalizie (cosa che non mi faceva esattamente tremare le vene ai polsi)… e invece, quanto mi sbagliavo!
Dopo un “Oh happy day”, è stato tutto un tripudio di “Walk of life” dei Dire Straits, “Super trouper” e “Mamma mia” degli Abba, “Everybody needs somebody” dei Blues Brothers e poi “I still haven’t found what I’m looking for”, “Stay” e “With or without you” degli U2.
Ma la canzone che mi ha mandata in delirio è stata “So lonely” dei Police.
La cosa buffa è che io non amo (diciamo pure che detesto “leggermente”) i Police, ma questa canzone è stata cantata da un ragazzino di 8 anni che incalzato dalla band alle sue spalle si è trasformato in uno Sting in erba, saltando sul palco e urlando con voce roca il ritornello “So lonely, so lonely, so lonelyyy!...”.
Un tripudio! Per poco non venivano giù i palchetti per il fervore degli astanti.
Alla fine dello spettacolo tutti abbiamo chiesto il BIS spellandoci le mani per gli applausi e urlando: - So lone-ly, So lone-ly…”. Quando il bambino è apparso per la sua seconda performance siamo scattati in piedi, cantando e battendo le mani come ragazzini!
Cosa volete che vi dica… questo è il potere della musica e dell’innocenza.
I cori mi hanno sempre affascinata, anche perché fino ai 18 anni facevo parte anch’io di un coro (della parrocchia, ma cercavamo di fare pezzi di un certo livello, liturgie in latino e così via).
Al mio arrivo la piazza era gremita di macchine e persone, nonostante il gelo.
Sono entrata in teatro, ho fatto il biglietto e mi sono incamminata verso il palchetto tra gli effluvi di lacche e profumi di alcune signore attempate.
Mi sono accomodata immaginando che da lì a poco avrei ascoltato melodie esclusivamente natalizie (cosa che non mi faceva esattamente tremare le vene ai polsi)… e invece, quanto mi sbagliavo!
Dopo un “Oh happy day”, è stato tutto un tripudio di “Walk of life” dei Dire Straits, “Super trouper” e “Mamma mia” degli Abba, “Everybody needs somebody” dei Blues Brothers e poi “I still haven’t found what I’m looking for”, “Stay” e “With or without you” degli U2.
Ma la canzone che mi ha mandata in delirio è stata “So lonely” dei Police.
La cosa buffa è che io non amo (diciamo pure che detesto “leggermente”) i Police, ma questa canzone è stata cantata da un ragazzino di 8 anni che incalzato dalla band alle sue spalle si è trasformato in uno Sting in erba, saltando sul palco e urlando con voce roca il ritornello “So lonely, so lonely, so lonelyyy!...”.
Un tripudio! Per poco non venivano giù i palchetti per il fervore degli astanti.
Alla fine dello spettacolo tutti abbiamo chiesto il BIS spellandoci le mani per gli applausi e urlando: - So lone-ly, So lone-ly…”. Quando il bambino è apparso per la sua seconda performance siamo scattati in piedi, cantando e battendo le mani come ragazzini!
Cosa volete che vi dica… questo è il potere della musica e dell’innocenza.
2 commenti:
Fantastico Sonia, nel leggere il resoconto della serata mi sono detto che avrei pagato anche due volte il prezzo dell’intero biglietto, pur di presenziare al doppio spettacolo.
Quello ufficiale, che si teneva sul palcoscenico del teatro, e l’altro non da meno, la visione delle signore attempate, con dispenser di profumo incorporato, sorprese mentre battevano le mani scandendo:
“ So lone-ly, So lone-ly…”.
A rischio di veder crollare l’impalcatura dei capelli cotonati.
Naturalmente peccherei di superficialità, se ponessi il fermo immagine unicamente sull’aspetto ludico della manifestazione.
Bene hai fatto a sottolineare, nel contesto della serata, il potere della musica e dell’’innocenza.
L’innocenza, si sa, di questi tempi vale anche dieci volte il prezzo del biglietto.
Ti saluto abbracciandoti.
Credo che ti saresti divertito moltissimo anche tu, old runner!
Qualche volta bisogna metter via l'aplomb e lasciare andare l'entusiasmo e la gioia di vivere.
Sì, è vero, l'innocenza è una cosa davvero rara, ma non bisogna mai smettere di cercarla. Prima di tutto in noi stessi.
Ricambio l'abbraccio e buona serata.
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