martedì 2 marzo 2010

L'importanza di "mostrare"

Uno scrittore non racconta semplicemente.
Uno scrittore mostra. Mostrare significa evocare sensazioni, emozioni, profumi, colori, immagini come fossero concrete, vivide, più che reali.
Mostrare è un'abilità che si acquisisce nel tempo, osservando, assaporando le parole sulla lingua, rielaborandole attraverso la penna.
Ed è proprio questa abilità che distingue gli SCRITTORI (anche se non pubblicati per svariati motivi) dai cronisti.
Leggete qua:

"Lei non sapeva cosa pensare. Alla fine se ne andò sbattendo la porta, lasciandolo nella stanza al suo lavoro schifoso."

"Forse la convivenza non è stata una buona idea... o forse sì? Non sarebbe stato meglio un matrimonio vero, con tanto di velo, pizzo, fiori e marcia nuziale?" - rimuginava tra sè.
L'acre olezzo del sigaro, penzolante dalle labbra di lui, la fece rinsavire. "Eccolo lì" pensò "imperterrito alla sua scrivania, sempre immerso nelle sue cause, sempre lontano dalla vita vera, da noi due."
Tutto le fu chiaro finalmente: rigando volutamente il parquet con l'imperiosa marcetta dei suoi tacchi a spillo, imboccò la porta sbattendola dietro di sé."

Superfluo aggiungere che le due versioni dicano essenzialemente la stessa cosa, ma che la seconda versione non sia minimamente paragonabile alla prima.
Ricordate: non conta tanto la storia in sé ma il modo in cui la storia viene narrata, perciò mostrate, mostrate e ancora mostrate se volete diventare degli scrittori degni di questo nome!

18 commenti:

old runner ha detto...

Ah...aaah!! Così, finalmente, ti sei mostrata in azione.
Intendiamoci, bello il gattino, il musetto, le zampette e le pupille sgranate alla scoperta del mondo.
Il ritratto risulta tuttavia un po’oleografico, molto più interessante la posa creativa della padrona della locanda.
Rende perfettamente la sensazione che da quelle pagine minutamente vergate si sprigionino “ emozioni, profumi, colori, immagini come fossero concrete “.
Come sarebbe che quella non sei tu?
Vuoi scherzare?
Non ho il minimo dubbio e non riuscirai a convincermi del contrario.
Anche perché, nel regno della fantasia, se uno scrittore è libero di mostrare, al lettore è dato affiancarlo in volo con le proprie ali.
Ora però, scusa se scendo a quota zero, ti vorrei chieder lumi sui trenta vasetti di marmellata della Signora Smith.
Ne conservi ancora in dispensa per una crepe di metà mattina?
Emozioni, profumi, colori, immagini concrete da addentare.

Anonimo ha detto...

ottima osservazione...Sonia...queste che leggi qui sono le parole che scrissi ad un amico scrittore e in cui ho creduto e credo ancora :

Tra parole, pensieri ed emozioni, tu scrittore narri le storie.
Tra brividi e bisbigli, tu racconti la vita.
Tra gioia e passione, tu esprimi l'amore.
Tu sei l'autore dei sogni perfetti.
Tu sei il compagno dell'illusione presente

Anonimo ha detto...

ah!!! dimenticavo ciaooo!!!!! e buona giornata....^_^

Roberta ha detto...

Buongiorno Sonia!
Ho letto con piacere il tuo post, perchè, come ben sai, tratta dell'argomento contro cui sbatto la testa ogni volta che mi avvicino alla scrittura.
Devo dire che la pratica costante, la lettura consapevole e qualcuno che ti sussurra continuamente "mostrare, mostrare" sono degli ottimi aiuti per i neo-scrittori come me.

Scusami per la mia assenza prolungata dalla locanda ... purtroppo il lavoro mi prosciuga ...

Ma ti penso spesso!!

Sonia Ognibene ha detto...

Caro Old Runner, come hai ben supposto, quella donna non sono io ma se vuoi credere il contrario, fai pure.
Io però preferisco di gran lunga il gattino dall'espressione smarrita e indifesa.
I 30 vasetti sono finiti da un pezzo, ce li siamo pappati tutti: tu ti assenti ma noi mangiamo ugualmente!
Se vuoi puoi ripiegare sulla Nutella (anche questa si può fare a casa, non lo sapevi?).
Un abbraccio ;-D

Sonia Ognibene ha detto...

Anche tu, però, scrivi bene, ho letto i tuoi ultimi post e se ho un po' di tempo ti lascerò un commento!
Buona giornata, anzi, radiosa girnata anche a te!
Un abbraccio

Sonia Ognibene ha detto...

Il messaggio precedente era per te, Monì.
Baci.

Sonia Ognibene ha detto...

Cara Roberta, anch'io ti penso sempre!
Non farti prosciugare dal lavoro. Devi trovare del tempo per la tua interiorità.
Dobbiamo sempre avere del tempo per dialogare anche con la nostra anima, dobbiamo fermarci se vogliamo scrivere, comunicare qualcosa di buono agli altri.
Qui tutto bene (sai a cosa mi riferisco.
Ti abbraccio forte forte.

p.s. Un'ultima cosa: tu hai una grande umiltà. Con questa virtù sarai sicuramente capace di migliorarti come scrittrice.

Anonimo ha detto...

Che belle le tue storie cara sonia!
Fanno sognare,fantasticare ma come riesci poi a rapportarti con la realtà?
A volte tenere i piedi per terra aiuta,guardare e curare i familiari,capire sopratutto chi hai accanto!!!!!!
Un saluto

Sonia Ognibene ha detto...

Caro anonimo, io mi rapporto con la realtà tutti i giorni, una realtà non sempre in discesa.
Ma vivere la vita pienamente significa anche aprirsi un varco nella fantasia e coltivare quelle passioni che danno un valore aggiunto ai nostri giorni.
Così siamo migliori anche con chi ci sta accanto e di cui ci prendiamo cura.
La realtà non significa affatto smettere di coltivare la fantasia.
Un caro saluto.

Daniel ha detto...

Cara Sonia,
è un piacere e un onore l'averti scoperto. Quello che dici sulla scrittura lo condivido perfettamente, pur tuttavia non è affatto banale.
Ho sempre amato la Brughiera.
Un giorno, mi dico sempre, abiterò in una casa in mezzo alla brughiera d'Irlanda.
un abbraccio
Daniel

Sonia Ognibene ha detto...

Caro Daniel, grazie infinite per i complimenti.
Quando vuoi (soprattutto adesso, dopo il tuo immenso dolore) questo pezzo di brughiera è anche tuo.
Un abbraccio.

pagnottella ha detto...

Cara, grazie per esserti fermata da me!
Piacere di scoprire il tuo blog molto carino ed interessante!
un bacio e a presto! ^_^

Sonia Ognibene ha detto...

Grazie a te!
Trovo il tuo blog piacevole ed interessante.
Un bacio anche a te e buona domenica!
Restiamo in contatto.

Miriam ha detto...

Scrivere e narrare è una vera e propria Arte e io non sono certo la persona più indicata per esprimere giudizi nei confronti degli scrittori. Trovo molto interessante tuttavia quello che esponi nel tuo post, mi piace che evidenzi che uno scrittore ha (o dovrebbe) avere l'abilità per distinguersi dai cronisti ma soprattutto deve a mio modesto avviso catturare il lettore, deve riuscire a condurlo tra le sue pagine come attraverso un viaggio, una tappa dietro l'altra fino alla fine...del suo racconto.
Entrano in gioco svariati momenti e scenografie dove il regista è lui stesso, lo scrittore, che fa percepire suoni, profumi, colori, senza mai stancare e annoiare il suo lettore.
Molto interessante questo tuo post, meritebbe un'ulteriore approfondimento e discussione, magari davanti ad una bella tazza di tè alla vaniglia con biscottini al burro...(scusa la divagazione!)
Baci!!!

Sonia Ognibene ha detto...

Sì Miriam, lo farei davvero un approfondimento davanti a tè e biscottini al burro (resti tra noi: li adoro):-D
Quello che dici è sacrosanto: lo scrittore deve avere anche l'abilità di tenere tesa la corda dell'attenzione, altrimenti il lettore molla irrimediabilmente la presa.
Baci anche a te e buona domenica, cara.

ANNA MARIA PELLEGRINO ha detto...

Che pace che si respira qui da te. Grazie mille! A presto.

Sonia Ognibene ha detto...

Grazie mille a te!
Quando vuoi puoi cimentarti con qualche buona ricetta qui in locanda ;-)
Cosa c'è di meglio che la lettura e il cibo?
Un abbraccio.