Sto preparando altri due post: uno sulla letteratura per l'infanzia e un altro su un romanzo decisamente fuori dai martellanti battage pubblicitari (consigliatomi solo da un'amica con un "sentire" molto speciale).
Mi scuso quindi per il ritardo, ma sto dedicando molto del mio tempo alla stesura di un racconto... d'amore. Eh sì, d'amore, avete letto bene! E chi l'avrebbe detto?
E già, perché io l'amore non lo so proprio raccontare. Ci ho provato qualche volta, ma ho sempre mollato la presa ai primi segni di noia e non sono affatto sicura che stavolta riuscirò nell'intento, ma sento che devo andare avanti e non arrendermi.
Il fatto è che raccontare l'amore è maledettamente complicato!
Che altro si può ancora rivelare al riguardo che non sia stato già sminuzzato, bollito e servito in tutte le varianti possibili?
Se non si è particolarmente abili e smaliziati si finisce per ritrovarsi nel piatto un polpettone rinsecchito ed indigesto!
Certamente non corrono questo rischio scrittori come Vikram Seth o Robert J. Waller... "Una musica costante" e "I ponti di Madison County" sono infatti due romanzi che avrei voluto scrivere io. In essi non c'è alcuna banalizzazione dell'amore perché i personaggi sono complessi, si muovono tra passione e dolcezza sapientemente dosate, sono innestati in contesti originali e descritti con tocchi di APPARENTE semplicità.
... A pensarci meglio, forse farei bene a lasciar perdere il mio racconto.
;-)