Finalmente un po' di sole in brughiera, anche se fa capolino a minuti alterni, nascondendosi dentro strati di nuvole pezzate come mucche di razza Burlina.
Di buon mattino ho spalancato le finestre, le porte e, sotto alcuni ombrelloni, ho messo i tavoli all'aperto, con sgabelli, sdraio e mucchi di libri.
Di buon mattino ho spalancato le finestre, le porte e, sotto alcuni ombrelloni, ho messo i tavoli all'aperto, con sgabelli, sdraio e mucchi di libri.
I bruchi sembravano gradire la ruvidezza della carta esposta al vento e vi strisciavano sopra beati, le formiche -neanche a dirlo- vi passavano sopra in fila indiana con la speranza di qualche vettovaglia.
E gli avventori non si sono fatti attendere: mi hanno supplicato di portare loro i miei famosi scones, con teiere sbuffanti di aromi all'arancio e al bergamotto.
Li ho accontentati e in sottofondo ho messo le sonorità anni '30-'40 dell'incomparabile Django Reinhardt.
Ci siamo rilassati tutti e perfino BonTon, per una volta, ha abbandonato propositi mangerecci, adagiandosi mollemente col pancino al sole.
Estate mia: quanto ti ho aspettata!
10 commenti:
Eppure mi piacerebbe tantissimo fare una capatina nella tua locanda...
Il profumino dei tuoi scones arriva fin qua, ora vado a fare una passeggiatina ristoratrice nel tuo prato verde, vedo che è più rigoglioso e fresco che mai!
Buona giornata e buon rilassamento!!!
Quando vuoi, carissima Miriam.
Anche il tuo giardino è rigogliosissimo dei fiori della tua anima.
;-)
Ti pare che al richiamo degli scones potessi non rispondere?
Ciao Sonia, vedo che ci siamo attrezzati in locanda, con tanto di tavoli, ombrelloni e sdraio.
Tempo fa, stendevamo i coloratissimi plaid scozzesi direttamente sul prato, offrendo a bruchi e formiche un pacchetto turistico variegato e rifornimenti via terra anziché paracadutati.
Sono sincero, un po’mi mancheranno quei circoli letterari all’indiana dove, leggendo pagine di Frost, simbolicamente ci si scambiava il calumet della pace.
Comunque, le note di Nuages di Django ci metteranno le ali e, che siano plaid o solidi tavoli, alla fine ci sembrerà di migrare sopra fantastici tappeti volanti.
Avviso al personale di bordo, non lasciate giù gli scones, mi raccomando!
Un abbraccio a te.
:-)
Ah, ma i tavoli non sono fissi: vanno e vengono a seconda dell'umore della locandiera!
Se tu preferisci i plaid scozzesi, la prossima volta ti accontenterò!
E poi, per te gli scones appena sfornati non mancano mai.
Mica posso lasciarti affamato dopo la corsa in brughiera!
A proposito: com'è andata l'ultima gara podistica?
Una luminosissima giornata di sogno a te.
ciao Sonia..non conoscevo la tua locanda.. sentirne parlare mi infonde benessere.. credo che passerò più spesso qui d'ora in poi..Un abbraccio!
ila
Grazie Ila, passa pure quando vuoi!
Ricambio l'abbraccio.
grazie di essere venuta dalle mie parti. ho letto la recensione di riccardo sul tuo libro. ripeto ciò che ho scritto lì, pare molto interessante.
a presto
Grazie a te sR per aver ricambiato!
Ho trovato il tuo blog autentico molto impegnato.
A presto!
Vedi Sonia, perché da te si torna sempre volentieri?
Perché sei una locandiera nata e poni mille attenzioni al benessere fisico e spirituale di ogni avventore, dispensando sogni anche.
La gara podistica?
Ecco sì, più che gli scones ora mi tornerebbe utile una pomata alle erbe di brughiera.
Settantacinque chilometri e quattromila metri di dislivello producono effetti devastanti anche su piedi avvezzi alle scarpette da corsa, quando li costringi in un paio di scarponi da trekking, per giunta imprudentemente nuovi di fabbrica.
Se proprio non ce la facessi, per alleviare la pressione periferica mi concederai di mettere i piedi sul tavolo.
:-D
Happy runner, ma certo che sì! Anche una bacinella con acqua di sorgente e un pizzico di bicarbonato dove tuffare i tuoi piedi "devastati", mentre lo zefiro e gli scones ti fanno compagnia.
Dopo tutti quei chilometri è il minimo che possa fare!
;-D
Posta un commento