In questi pomeriggi di pioggia ho avuto modo di leggere molto in locanda. Uno dei libri che ho gustato intensamente non è stato un romanzo, ma un saggio di Corrado Augias: I segreti di Londra.
Cosa dire dell’autore se non che sia uno degli intelletti più stimolanti e incorrotti degli ultimi 100 anni (tra questi anche Enzo Biagi e Indro Montanelli)?
Lo stimo profondamente e adoro la sua flemma, il suo sorriso appena accennato e la sua colta risata “very english” (può una risata essere colta? Sì, la sua lo è).
Ma veniamo al libro. Come ho detto, è un saggio storico ma che, grazie alla prosa vivace e ai salti temporali, diventa più appassionante di un romanzo.
Devo ammettere che di molti personaggi descritti ignoravo l’esistenza, di altri ne ho rivalutato il vissuto, mentre di altri ancora, ahimè, ne avevo ingenuamente esaltato la figura.
Prendiamo Anna Bolena ad esempio: l’ho sempre vista come la verginella sedotta e uccisa ignobilmente dal dispotico e megalomane consorte Enrico VIII. Ora, se è vero che il processo alla Bolena sia stato illegittimo, una vera farsa orchestrata dal re per liberarsi di lei, è altrettanto vero che la moglie in questione tanto ingenua e pudica non era: entra alla corte d’Inghilterra come dama di compagnia, diventa “amante ufficiale” e poi scalpita per diventar regina. Detesta Caterina, la prima moglie d’Enrico VIII, e la figlia di lei, che non perde occasione di umiliare con crudeltà.
E vogliamo parlare di Horatio Nelson? Sì, proprio quel Nelson la cui effigie, scolpita nella pietra e issata su una colonna di oltre 40 metri, sovrasta Trafalgar Square. L’ho sempre immaginato come uomo solido (quasi come la sua statua) e invece scopro il suo lato passionale (che lo porta a rinnegare sua moglie in modo indecoroso) e quello fintamente umile e decisamente vanesio.
E poi c’è il capitolo VIII sulle leggendarie figure dei corsari, pirati e bucanieri in cui viene descritta in modo vivido la vita sui vascelli: nell’acqua stipata per mesi brulicano larve di insetti, gli escrementi degli “alimenti vivi” (galline, mucche, maiali, oche) fermentano al sole, gli uomini a bordo sono rissosi, spesso ammalati e con piaghe evidenti dovute allo scorbuto. La dissenteria poi è una costante. Altro che avventurieri dal fascino irresistibile!
E poi ci sono i capitoli su l’East End e Jack lo Quartatore, Virginia Woolf, Sherlock Holmes (quasi fosse realmente esistito), Lawrence d’Arabia, Marx, Churchill, la principessa Diana e molti altri.
Insomma, leggetelo! Lo consiglio soprattutto ai giovani che trovano la storia più soporifera dell'etere.
Lo stimo profondamente e adoro la sua flemma, il suo sorriso appena accennato e la sua colta risata “very english” (può una risata essere colta? Sì, la sua lo è).
Ma veniamo al libro. Come ho detto, è un saggio storico ma che, grazie alla prosa vivace e ai salti temporali, diventa più appassionante di un romanzo.
Devo ammettere che di molti personaggi descritti ignoravo l’esistenza, di altri ne ho rivalutato il vissuto, mentre di altri ancora, ahimè, ne avevo ingenuamente esaltato la figura.
Prendiamo Anna Bolena ad esempio: l’ho sempre vista come la verginella sedotta e uccisa ignobilmente dal dispotico e megalomane consorte Enrico VIII. Ora, se è vero che il processo alla Bolena sia stato illegittimo, una vera farsa orchestrata dal re per liberarsi di lei, è altrettanto vero che la moglie in questione tanto ingenua e pudica non era: entra alla corte d’Inghilterra come dama di compagnia, diventa “amante ufficiale” e poi scalpita per diventar regina. Detesta Caterina, la prima moglie d’Enrico VIII, e la figlia di lei, che non perde occasione di umiliare con crudeltà.
E vogliamo parlare di Horatio Nelson? Sì, proprio quel Nelson la cui effigie, scolpita nella pietra e issata su una colonna di oltre 40 metri, sovrasta Trafalgar Square. L’ho sempre immaginato come uomo solido (quasi come la sua statua) e invece scopro il suo lato passionale (che lo porta a rinnegare sua moglie in modo indecoroso) e quello fintamente umile e decisamente vanesio.
E poi c’è il capitolo VIII sulle leggendarie figure dei corsari, pirati e bucanieri in cui viene descritta in modo vivido la vita sui vascelli: nell’acqua stipata per mesi brulicano larve di insetti, gli escrementi degli “alimenti vivi” (galline, mucche, maiali, oche) fermentano al sole, gli uomini a bordo sono rissosi, spesso ammalati e con piaghe evidenti dovute allo scorbuto. La dissenteria poi è una costante. Altro che avventurieri dal fascino irresistibile!
E poi ci sono i capitoli su l’East End e Jack lo Quartatore, Virginia Woolf, Sherlock Holmes (quasi fosse realmente esistito), Lawrence d’Arabia, Marx, Churchill, la principessa Diana e molti altri.
Insomma, leggetelo! Lo consiglio soprattutto ai giovani che trovano la storia più soporifera dell'etere.
E adesso scusatemi, devo lasciare momentaneamente la brughiera per comprare "I segreti di New York".
Buona lettura.
2 commenti:
Molto bella questa tua recensione ^^
...e davvero interessante questa serie di libri... sono indecisa quale comprare ;^)
A presto
Grazie Mariabei, se sei indecisa comprali tutti! ;-)
Io invece prenderò i libri sulla Scozia consigliati da te sul tuo sito.
Un abbraccio :-D
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