Questa sera sono in rotta col buonsenso, allora mi rifugio nel “nonsense”.
E quale miglior strumento che un limerick?
Ma sì, quel “genere organizzato e codificato di nonsenso” (usando le parole di Gianni Rodari) che dovrebbe far ridere o almeno sorridere.
A che serve? A nulla, ma aiuta a maneggiare ed affinare sempre meglio gli strumenti della vostra arte, o miei aspiranti scrittori.
Provateci e intanto beccatevi il mio.
“Quel ragazzo pingue del Villaggio
divorava gelati già da maggio.
Ma che fa, nella danza si lancia
noncurante della pancia?
Oh pietà, ballerino pingue del Villaggio.”
E quale miglior strumento che un limerick?
Ma sì, quel “genere organizzato e codificato di nonsenso” (usando le parole di Gianni Rodari) che dovrebbe far ridere o almeno sorridere.
A che serve? A nulla, ma aiuta a maneggiare ed affinare sempre meglio gli strumenti della vostra arte, o miei aspiranti scrittori.
Provateci e intanto beccatevi il mio.
“Quel ragazzo pingue del Villaggio
divorava gelati già da maggio.
Ma che fa, nella danza si lancia
noncurante della pancia?
Oh pietà, ballerino pingue del Villaggio.”
Sonia Ognibene
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