Mi chiedo se occorra più coraggio per restare o per andarsene via. Il senso di straniamento, l'afasia da fallace comprensione di una lingua aliena, il dover cominciar tutto come a vent'anni: studio, lavoro, casa, burocrazie da assolvere, usi e costumi da cucirsi addosso.
Mi chiedo se ho ancora la forza di scambiare la precarietà sul suolo italico con la precarietà in terra straniera.
Io che non ho mai paventato il cambiamento. Io che ho sempre guardato le valigie come scrigni di felicità.
Sono tempi strani questi. Tempi irrequieti. Tempi dispersi in balia dei flutti.
...In balia dei flutti.