Si parla tanto di bloglovin in questi giorni e a me non frega assolutamente nulla.
Di adattarmi a questo strumento, di scapicollarmi entro oggi, di entrare in ansia per una sciocchezza simile non ho al momento alcuna intenzione. Perché? Perché non ho più il patema delle visite, perché visito chi ho il piacere di leggere anche se non mi segue e non lascio commenti per raccattare adesioni o per il timore che qualcuno si dimentichi di me.
La libertà: questa la vera conquista.
Le dipendenze mi disgustano, mi hanno sempre disgustata. Non voglio sottostare a niente e a nessuno; la mia testa, il mio corpo è sgombro da qualunque sostanza, pensiero, elucubrazione molesta. Sono quella che sono e, se quello che sono e dico importa a pochi, va bene così. Io nella mia brughiera continuerò a vagare, ad amare anche chi non mi comprende o non mi ha compresa. Dalla locanda continuerò a dare consigli di lettura e di scrittura, a raccontare incontri surreali, a snocciolare eventi quotidiani.
Io e la mia locanda saremo sempre in fondo a quella strada meno battuta di Frost.
Bloglovin, vai in pace.