domenica 22 maggio 2016

Ci sono dolci e Dolci

E sono felice, perché questo pomeriggio, grazie ad Andrea Fazzini del Teatro Rebis,  ho conosciuto la figura di Danilo Dolci. Ne ricordavo il nome a malapena e ora, spinta dalla curiosità, ho cominciato a spulciare in rete informazioni sulla sua vita: era un sociologo, un poeta, un educatore e un attivista della nonviolenza italiano. Fu addirittura soprannominato il Gandhi della Sicilia. Ecco, questi sono gli uomini che riescono ad ispirarmi perché, al di là della parola scritta, cercano di intervenire fattivamente nel tessuto sociale di ogni età, anche a rischio della propria vita, infatti ha dovuto vedersela sia con la mafia che con la politica (e a volte le due cose coincidono).
Beh, che dire? Questa notte mi addormenterò sentendomi davvero un po' più "ricca". 

lunedì 9 maggio 2016

Intuizione, e poi?

E nella notte travagliata da risvegli inaspettati, giri per la casa e perfino cane senza pace, nel buio ecco un'intuizione: solo un accenno, il nucleo centrale da cui però dovrei sviluppare il tutto con una maestria che so già di non possedere in misura sufficiente. Ma è un'intuizione così forte, così potente che non riesco a ignorarla o dimenticarla come solitamente accade.
Devo portarla avanti e non so dove mi condurrà.
Auguratemi buona fortuna e... costanza.

mercoledì 4 maggio 2016

Hope / Speranza

Ho gli occhi stanchi, la mente stanca. Delle speranze ho bagliori repentini e inconsistenti, basta una nuvola per annientarli. Questo mondo sta affondando nella rozzezza più immorale e io mi domando se serva ancora scrivere, cercare di ispirare qualcuno, provare a cambiare le cose, perché la lotta è davvero impari.

Adesso sbocconcello degli antipasti di pasta sfoglia appena sfornati e osservo il tramonto da questo rettangolo di cielo aperto nella mia locanda. Solo una cara amica è passata a salutare me e BonTon, ma adesso c'è silenzio e torpore. 

... A volte, quando il sole scompare nella brughiera, penso che tutti noi non siamo altro che anime in agonia, inconsapevoli della morte; cumuli di pietre aguzze, timorose della montagna ma spavalde con la breccia; aborti di sogni ad occhi aperti, scarti di promesse disattese.
Ma non oggi. 
Il bagliore della speranza continua ad illuminarmi e io resto ancora qui perché ho qualcosa da dire.