Senza tregua alla locanda. In questi giorni ho avuto ospiti a frotte: la voce si sta spargendo e quella strada meno battuta è sempre più battuta. Per me, quindi, il lavoro tra credenza e scodelle è aumentato: ho preparato 9 tiramisù di proporzioni maxi e almeno 150 sandwich.
La nostra sta diventando sempre più una comitiva gioiosa.
Proprio ieri, mentre stavamo sbocconcellando l’ennesimo sandwich, ho chiesto alla gentile Marnie di dirmi la prima parola che le veniva in mente e lei ha urlato: -GESSO!
E io di rimando: -Vai Francesco, di’ anche tu una parola che inizia per G.
- GERANI.
- GENTE - ha continuato Robby.
- GERMI - ha aggiunto Stefano.
- Che dite, possono bastare? –ho fatto io.
- Cosa?
- Queste 4 parole per creare una storiella qui, in quattro e quattr’otto.
- Qui?
E così tra un tira e molla generale è venuta fuori una storiellina di poche pretese, ma divertente e anche con una “morale” sottintesa:
La nostra sta diventando sempre più una comitiva gioiosa.
Proprio ieri, mentre stavamo sbocconcellando l’ennesimo sandwich, ho chiesto alla gentile Marnie di dirmi la prima parola che le veniva in mente e lei ha urlato: -GESSO!
E io di rimando: -Vai Francesco, di’ anche tu una parola che inizia per G.
- GERANI.
- GENTE - ha continuato Robby.
- GERMI - ha aggiunto Stefano.
- Che dite, possono bastare? –ho fatto io.
- Cosa?
- Queste 4 parole per creare una storiella qui, in quattro e quattr’otto.
- Qui?
E così tra un tira e molla generale è venuta fuori una storiellina di poche pretese, ma divertente e anche con una “morale” sottintesa:
“Nella città di Gesso la gente era sconvolta: tutti i gerani erano improvvisamente appassiti e morti in una sola notte. Era un guaio tremendo perché nella “Fiera mondiale dei Gerani”, che si sarebbe tenuta il giorno dopo, la gente di Gesso aveva sempre vinto il primo premio. Così decisero di chiamare lo scienziato pazzo della città, Frillo Frallo, affinché salvasse i gerani e l’onore del paese.
Frillo Frallo, che era stato sempre emarginato dalla città per via delle sue folli invenzioni e del suo bizzarro abbigliamento, dapprima decise di non accettare il caso per vendicarsi, poi, per amore dei fiori lavorò duramente tutto il giorno e tutta la notte.
Quando mancava solo un’ora all’apertura della Fiera, Frillo Frallo scoprì la causa della morte dei gerani: i germi Germinosi.
Così mise a punto l’antidoto e lo iniettò negli steli delle piante.
I gerani tornarono più belli che mai!
Fu così che la gente di Gesso vinse ancora il primo premio e Frillo Frallo fu eletto sindaco della città.”
Vedete quanto sia semplice inventare delle storie?
Magari non serve questo divertente gioco delle iniziali per metter su un romanzo di valore, ma di certo può aiutarci a perfezionare il nostro stile, a farci scavalcare gli steccati mentali che ci ostacolano.
Che male c’è a giocare con le parole? La scrittura non è forse anche gioco e fantasia allo stato puro?
Lo consiglio a tutti, soprattutto a voi genitori, perché quando i vostri pargoli vi sfiancheranno con la fatidica frase (prima o poi capita a tutti, non si scampa): "Me la racconti una storia?" e il vostro zuccherino, vedendovi prendere un libro, protesterà dicendo: "Ma io ne voglio una inventata da te!", voi saprete cosa fare e non sarete assaliti dalla sindrome afasica acuta.
Frillo Frallo, che era stato sempre emarginato dalla città per via delle sue folli invenzioni e del suo bizzarro abbigliamento, dapprima decise di non accettare il caso per vendicarsi, poi, per amore dei fiori lavorò duramente tutto il giorno e tutta la notte.
Quando mancava solo un’ora all’apertura della Fiera, Frillo Frallo scoprì la causa della morte dei gerani: i germi Germinosi.
Così mise a punto l’antidoto e lo iniettò negli steli delle piante.
I gerani tornarono più belli che mai!
Fu così che la gente di Gesso vinse ancora il primo premio e Frillo Frallo fu eletto sindaco della città.”
Vedete quanto sia semplice inventare delle storie?
Magari non serve questo divertente gioco delle iniziali per metter su un romanzo di valore, ma di certo può aiutarci a perfezionare il nostro stile, a farci scavalcare gli steccati mentali che ci ostacolano.
Che male c’è a giocare con le parole? La scrittura non è forse anche gioco e fantasia allo stato puro?
Lo consiglio a tutti, soprattutto a voi genitori, perché quando i vostri pargoli vi sfiancheranno con la fatidica frase (prima o poi capita a tutti, non si scampa): "Me la racconti una storia?" e il vostro zuccherino, vedendovi prendere un libro, protesterà dicendo: "Ma io ne voglio una inventata da te!", voi saprete cosa fare e non sarete assaliti dalla sindrome afasica acuta.
Riepilogando: dite la prima parola che vi viene in mente, poi altre 4-5 parole (anche di più se ve la sentite) con la stessa iniziale della precedente e poi create degli agganci lasciandovi trasportare dalle suggestioni che tali parole vi danno.
Così facendo avrete un carrello sempre pieno di storie, basterà solo cercare bene tra gli scaffali… ed è pure gratis! :-D
Così facendo avrete un carrello sempre pieno di storie, basterà solo cercare bene tra gli scaffali… ed è pure gratis! :-D
4 commenti:
Questo tuo post mi ha entusiasmata davvero tanto, soprattutto leggendo queste parole: "scavalcare gli steccati mentali che ci ostacolano".
Verità sacrosanta, vale per la fantasia, per la scrittura, per i rapporti con le persone, ma vale anche per ogni situazione della vita!
Ciao, ti auguro una buona domenica creativa!
Ne sono felice, Miriam.
Auguro anche a te una domenica e una settimana creativa, calda, avvolgente d'amore!
Sonia
Utile suggerimento per far inventare storie fantastiche ai bambini....ovviamente a scuola!
Infatti, cara Serenella.
E' utilissimo.
Se non l'hai ancora provato, sperimentalo con i tuoi alunni. Sarà diveretente!
Un abbraccio.
Sonia
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