domenica 22 agosto 2010

Life calling

Esco di buon mattino dalla locanda: l’aria è frizzantina, il sole non ferisce gli occhi e le nuvole sono solo delle piccole e innocue masse bianche in mezzo al cielo.
Respiro a pieni polmoni e mi incammino lungo il sentiero. Non ho libri con me, ma solo BonTon che annusa ogni ciuffo d’erba possibile. Nella discesa incontro un signore che saluto, lui ricambia sorridendo e con un inaspettato inchino.
Non ho voglia di tornare in locanda, non subito almeno: c’è un tempo per la preghiera, un tempo per l’arte e un tempo per il mare. Oggi è tempo di tutte queste cose messe insieme, sì, perché “del doman non c’è certezza” e io non posso procrastinare ogni cosa come se davanti a me avessi ancora cent’anni.
Colgo ora il bello che c’è, colgo ora i fiori della vita.
E voi?

2 commenti:

Miriam ha detto...

Sono anch'io dell'avviso che bisogna cogliere il bello che c'è, senza avere pretese irraggiungibili anche perchè, chi troppo vuole nulla stringe!
Bacioni!

Sonia Ognibene ha detto...

Giusto Miriam! Cercare il bello in ogni cosa, senza pretese assurde.
Baci.