Dalla finestra della locanda ho visto aggirarsi una donna stretta al suo cappotto. Aveva i capelli scarmigliati per via del vento freddo e sferzante e un volto pallido attraversato da un turbamento visibile perfino da lontano. La donna ha proseguito il suo cammino e io l'ho vista scomparire dietro i cespugli di erica. Dopo un po' qualcuno ha bussato alla porta e io l'ho invitato ad entrare: era proprio lei. Con un sorriso timido ha accettato di scaldarsi accanto al fuoco. E' rimasta lì per qualche minuto, poi ha preso qualcosa dalla tasca e mi ha detto:
"Tenga! La mia anima sta urlando e devo farla tacere. Ne faccia quello che crede".
Poi, così com'è arrivata, è scomparsa da me e dalla brughiera.
Questo è tutto ciò che mi resta di lei:
Sei lontano da me...
Calma, pace, quiete, non chiedo altro.
Il frastuono che ho dentro ha il peso dei pensieri e dei ricordi;
delle parole non dette e di quelle pronunciate.
Ha il sorriso di occhi neri come il fondo di un pozzo,
ha il profilo di una montagna scolpita nel cuore,
ha il colore del cuoio e il profumo del mare.
Lacrime, di dolore, solo di dolore, per la paura, per la voglia di averti,
per il desiderio di un bacio, per il battito del cuore che lascia senza respiro.
Sei passato e in un attimo hai sconvolto tutto,
hai lasciato dentro di me tutto l'amore di cui avevo bisogno.
E in punta dei piedi te ne sei andato...