Più che un Buon Natale
vi auguro
un Natale Buono!
Auguri!
Auguri!
 Vado in giro e noto che viviamo come se tutto intorno a noi fosse normale, come se ci fosse un sereno domani, una luce di speranza. L'aspetto positivo è che per molti quella luce è Gesù che nasce e l'aspetto negativo è che questo, purtroppo, non renderà migliori né noi né il mondo. Grosse nubi si profilano all'orizzonte e Dio solo sa quanto vorrei ignorarle. Allora mi viene alla mente un passo de "La donna giusta" di Sándor Márai che trovo assolutamente calzante per i tempi che stiamo vivendo: "A quell'epoca si era ancora in tempo di pace... anche se forse non si poteva parlare di vera pace... Gli uomini, spinti da uno straordinario ottimismo e da una beata incoscienza, chiedevano prestiti a lungo termine - non soltanto i singoli, ma anche le nazioni - e, cosa ancora più straordinaria, riuscivano anche a ottenerli, costruivano case grandi e piccole, e in generale si comportavano come se un'epoca dolorosa e terribile della storia umana si fosse definitivamente conclusa e ne fosse seguita un'altra in cui ogni cosa era tornata al suo posto, si potevano nuovamente fare tanti bei progetti, allevare bambini, guardare lontano...".
Vado in giro e noto che viviamo come se tutto intorno a noi fosse normale, come se ci fosse un sereno domani, una luce di speranza. L'aspetto positivo è che per molti quella luce è Gesù che nasce e l'aspetto negativo è che questo, purtroppo, non renderà migliori né noi né il mondo. Grosse nubi si profilano all'orizzonte e Dio solo sa quanto vorrei ignorarle. Allora mi viene alla mente un passo de "La donna giusta" di Sándor Márai che trovo assolutamente calzante per i tempi che stiamo vivendo: "A quell'epoca si era ancora in tempo di pace... anche se forse non si poteva parlare di vera pace... Gli uomini, spinti da uno straordinario ottimismo e da una beata incoscienza, chiedevano prestiti a lungo termine - non soltanto i singoli, ma anche le nazioni - e, cosa ancora più straordinaria, riuscivano anche a ottenerli, costruivano case grandi e piccole, e in generale si comportavano come se un'epoca dolorosa e terribile della storia umana si fosse definitivamente conclusa e ne fosse seguita un'altra in cui ogni cosa era tornata al suo posto, si potevano nuovamente fare tanti bei progetti, allevare bambini, guardare lontano...".  Potrei raccontarvi di infiniti mondi, di pensieri e sogni inaffondabili, di utopie e di realtà, di viaggi nella melma e voli d'aquila, ma non ne ho voglia. Oggi proprio no. Sono impegnata a vivere. Ad accettare anche l'orrore che mi circonda. Perché ne ho intera consapevolezza, quindi non lo rifiuto.
Potrei raccontarvi di infiniti mondi, di pensieri e sogni inaffondabili, di utopie e di realtà, di viaggi nella melma e voli d'aquila, ma non ne ho voglia. Oggi proprio no. Sono impegnata a vivere. Ad accettare anche l'orrore che mi circonda. Perché ne ho intera consapevolezza, quindi non lo rifiuto.  Nelle ultime ore ho letto che la foto di Aylan è stata scattata ad hoc per smuovere l'opinione pubblica e quindi (quasi) tutti, in perfetto stile "gregge di pecore", ha cominciato a pubblicare la foto incriminata, proclamando immoralità e bla bla bla, perché lo ha sentito da qualche salomone in tv.
Nelle ultime ore ho letto che la foto di Aylan è stata scattata ad hoc per smuovere l'opinione pubblica e quindi (quasi) tutti, in perfetto stile "gregge di pecore", ha cominciato a pubblicare la foto incriminata, proclamando immoralità e bla bla bla, perché lo ha sentito da qualche salomone in tv. 
 Non appena ho rimesso piede in locanda, le prime gocce di pioggia hanno cominciato a battere sui vetri delle finestre esposte a sud. Nonostante le  nuvole incombenti, io e BonTon ce la siamo presa comoda: non abbiamo accelerato i nostri passi, né le nostre paure. Che ci piovesse pure addosso, diamine! Non ci sarebbe importato alcunché.
Non appena ho rimesso piede in locanda, le prime gocce di pioggia hanno cominciato a battere sui vetri delle finestre esposte a sud. Nonostante le  nuvole incombenti, io e BonTon ce la siamo presa comoda: non abbiamo accelerato i nostri passi, né le nostre paure. Che ci piovesse pure addosso, diamine! Non ci sarebbe importato alcunché. Dalla mia locanda vedo la brughiera arrostita dal sole. Un vento leggero si insinua dalle finestre schermate dalle zanzariere e nonostante il tanto sole preso tra sabato e domenica e l'obbligo di andare a lavorare fuori oggi, sono serena e di buonumore.
Dalla mia locanda vedo la brughiera arrostita dal sole. Un vento leggero si insinua dalle finestre schermate dalle zanzariere e nonostante il tanto sole preso tra sabato e domenica e l'obbligo di andare a lavorare fuori oggi, sono serena e di buonumore.  So a cosa hanno pensato subito molti di voi leggendo il titolo di questo post: l'ISIS, gli immigrati. Eh no, sbagliato. Mi riferisco a tutti quegli esseri che vivendo nell'ignoranza più profonda o credendo a qualunque foto e sproloquio sul web o in tv (sostando non più di qualche secondo sul titolo dell'articolo o sulla didascalia) non sono altro che i prosecutori di quegli aguzzini che hanno perpetrato le più orribili nefandezze durante la seconda guerra mondiale.
So a cosa hanno pensato subito molti di voi leggendo il titolo di questo post: l'ISIS, gli immigrati. Eh no, sbagliato. Mi riferisco a tutti quegli esseri che vivendo nell'ignoranza più profonda o credendo a qualunque foto e sproloquio sul web o in tv (sostando non più di qualche secondo sul titolo dell'articolo o sulla didascalia) non sono altro che i prosecutori di quegli aguzzini che hanno perpetrato le più orribili nefandezze durante la seconda guerra mondiale.  Considerando gli ultimi post, qualche avventore avrà pensato: "La locandiera ha proprio sbroccato di brutto!". Tranquilli, ora non mi metterò di certo a tranquillizzarvi sulla mia sanità mentale con mille giustificazioni diverse, perché non ne ho (giustificazioni, intendo), e nemmeno vi confermerò la mia irrimediabile insana follia (che in quanto follia non può che essere insana) perché non ho ancora fatto cose davvero folli nella mia vita. Diciamo che, come tutti, alterno momenti di allegria e scherzo ad altri in cui mi occupo di lettura, scrittura, studio e diritti umani. Quando la misura è colma, tendo ad alleggerire il carico per poter ripartire. E in questo periodo, gli omuncoli e le "donnuncole" (permettetemi il neologismo) della scena politica italiana e internazionale sembra facciano a gara a chi procuri più danni. In mezzo a tutto questo bailamme, dalla mia locanda vedo torme di individui che, troppo preoccupati a farsi selfie dalle località vacanziere, nel loro massimo impegno sociale mettono significativi "mi piace" sui facebookiani - twitteriani deliri di Salvini e di altri ignoranti figuri che, su una frase di dieci parole, inseriscono inconsapevolmente quattro parolacce e sei errori di grammatica.
Considerando gli ultimi post, qualche avventore avrà pensato: "La locandiera ha proprio sbroccato di brutto!". Tranquilli, ora non mi metterò di certo a tranquillizzarvi sulla mia sanità mentale con mille giustificazioni diverse, perché non ne ho (giustificazioni, intendo), e nemmeno vi confermerò la mia irrimediabile insana follia (che in quanto follia non può che essere insana) perché non ho ancora fatto cose davvero folli nella mia vita. Diciamo che, come tutti, alterno momenti di allegria e scherzo ad altri in cui mi occupo di lettura, scrittura, studio e diritti umani. Quando la misura è colma, tendo ad alleggerire il carico per poter ripartire. E in questo periodo, gli omuncoli e le "donnuncole" (permettetemi il neologismo) della scena politica italiana e internazionale sembra facciano a gara a chi procuri più danni. In mezzo a tutto questo bailamme, dalla mia locanda vedo torme di individui che, troppo preoccupati a farsi selfie dalle località vacanziere, nel loro massimo impegno sociale mettono significativi "mi piace" sui facebookiani - twitteriani deliri di Salvini e di altri ignoranti figuri che, su una frase di dieci parole, inseriscono inconsapevolmente quattro parolacce e sei errori di grammatica.  Ho avuto modo di riflettere parecchio in questi ultimi giorni, non perché ne avessi il tempo ma per "inevitabilità". Mi è accaduta una cosa, una piccola cosa in verità, e questa ha risvegliato in me un guazzabuglio di emozioni negative. In un istante ho visto tutti i miei sforzi vanificati, tutte le mie speranze dissolte, tutte le certezze (poche) implose e collassate. Così, mi sono seduta sulle macerie a compatire la mia inutilità e i miei incommensurabili limiti; neppure la notte e il sonno sono riusciti ad allontanarli.
Ho avuto modo di riflettere parecchio in questi ultimi giorni, non perché ne avessi il tempo ma per "inevitabilità". Mi è accaduta una cosa, una piccola cosa in verità, e questa ha risvegliato in me un guazzabuglio di emozioni negative. In un istante ho visto tutti i miei sforzi vanificati, tutte le mie speranze dissolte, tutte le certezze (poche) implose e collassate. Così, mi sono seduta sulle macerie a compatire la mia inutilità e i miei incommensurabili limiti; neppure la notte e il sonno sono riusciti ad allontanarli.  Sono le sei del mattino, dalla finestra i raggi del sole tra le nuvole mi distendono i pensieri, le ansie, i propositi, le certezze.
Sono le sei del mattino, dalla finestra i raggi del sole tra le nuvole mi distendono i pensieri, le ansie, i propositi, le certezze. 
 Ormai oscillo tra l'immaginazione e la realtà, in una girandola di emozioni contrastanti: speranza, rabbia, gioia, dolore, volontà, impotenza, risate, urla. Ogni giorno che passa, ogni istante che passa mi sento sempre più "scollata" dal mondo che, con un click, penetra nel mio, senza che io possa arginare la sua violenza. Continuo a trovare assolutamente inconcepibile che un individuo debba essere costretto a credere in un Dio al quale non crede, che debba essere ucciso solo perché ha fede in qualcos'altro; che ancora ci siano uomini che schiacciano le donne con violenza verbale e fisica; che ci siano individui che per il denaro e il potere ignorano la sofferenza e la morte di altri milioni di uomini come loro; che i bambini non siano più frutto dell'amore, ma di esperimenti genetici, di ricerche mirate, che siano "prodotti" da realizzare per appagare qualcuno; che i bambini siano merce di scambio, di sesso, di morte. Allora cerco di trovare la luce pensando ai sorrisi di bambini che ancora vedo intorno a me (ma fino a quando?), penso ai miracoli che ancora accadono tra le macerie del Nepal, alla struggente bellezza di un romanzo, alle coccole di un amico a quattro zampe, all'abbraccio di un amico, alle note di una canzone che mi porta via... e allora posso continuare a vivere.
Ormai oscillo tra l'immaginazione e la realtà, in una girandola di emozioni contrastanti: speranza, rabbia, gioia, dolore, volontà, impotenza, risate, urla. Ogni giorno che passa, ogni istante che passa mi sento sempre più "scollata" dal mondo che, con un click, penetra nel mio, senza che io possa arginare la sua violenza. Continuo a trovare assolutamente inconcepibile che un individuo debba essere costretto a credere in un Dio al quale non crede, che debba essere ucciso solo perché ha fede in qualcos'altro; che ancora ci siano uomini che schiacciano le donne con violenza verbale e fisica; che ci siano individui che per il denaro e il potere ignorano la sofferenza e la morte di altri milioni di uomini come loro; che i bambini non siano più frutto dell'amore, ma di esperimenti genetici, di ricerche mirate, che siano "prodotti" da realizzare per appagare qualcuno; che i bambini siano merce di scambio, di sesso, di morte. Allora cerco di trovare la luce pensando ai sorrisi di bambini che ancora vedo intorno a me (ma fino a quando?), penso ai miracoli che ancora accadono tra le macerie del Nepal, alla struggente bellezza di un romanzo, alle coccole di un amico a quattro zampe, all'abbraccio di un amico, alle note di una canzone che mi porta via... e allora posso continuare a vivere.


 
 
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