sabato 31 dicembre 2016

Auguri di partenze e ritorni. Auguri di AMORE


Avventori carissimi, scusate se a Natale non ho lasciato auguri da dispensare a parole, ma siete stati comunque nei miei pensieri. In ogni caso non potevo lasciarvi senza alcun augurio neppure prima dello scoccare della mezzanotte che ci condurrà in un altro anno. Tempus fugit, si sa, tra eventi belli e meno belli: tra i ricordi strettamente personali più cari non posso dimenticare il mio viaggio (da sola) a Londra, Cambridge e Oxford, il viaggio a Barcellona due mesi più tardi e i brevi viaggi in giro per l'Italia. Tra quelli molto brutti non posso che ricordare il terremoto che, dalla fine di agosto, non mi ha mai abbandonato e ha fatto anche danni alla locanda, non solo ai nervi. E non posso non citare l'ultimo evento che mi ha toccato profondamente: la morte di George Michael. Oh, certo, potrei spendere migliaia di parole, scriverci anche un libro per tentare di spiegarvi cosa lui abbia rappresentato per me, ma sarebbe vano, non ne sarei capace. Quindi dirò una cosa a lui soltanto: grazie, grazie per aver reso la mia adolescenza e prima giovinezza un luogo meno spaventoso in cui vivere. Brillerai sempre tra i miei ricordi più cari.

E ora auguri a tutti voi, amici miei. Se potete, partite, imparate a non aver paura di chi non è come voi e amatevi, amiamoci tutti, ché il mondo là fuori non ha proprio bisogno di altro odio.
Al prossimo anno!

domenica 6 novembre 2016

Pubblicherò ancora


Orbene, qui lo dico e qui lo sottoscrivo: entro il 2017, cascasse il mondo, pubblicherò ancora! Ecco, l'ho fatto. Ho preso un impegno col "mondo" (si fa così per dire). 

Ma devo restare focalizzata sull'obiettivo, senza cincischiamenti e giustificazioni di sorta! 
Devo completare, risistemare, revisionare tutti i materiali sparsi qua e là che scrivo da anni, Pessimo materiale? Buon materiale? Non lo so. A questo servono le revisioni e il duro lavoro. E ora vi lascio perché la scrittura mi chiama. Eccome se mi chiama. 

sabato 5 novembre 2016

Uno ci prova sempre ad essere felice

Tutto è in divenire, ogni cosa cambia, magari fosse sempre in meglio. 
Attendo con apprensione  i risultati delle elezioni presidenziali americane. Chiunque vincerà credo che sarà uno sfacelo per l'intera umanità. Da una parte c'è un folle assoluto che ritiene il riscaldamento globale una baggianata inventata dagli scienziati, vuole costruire un muro enorme per tenere lontano i messicani, intende perseguire, cacciare chiunque per il solo fatto di essere musulmano e vuole che ci siano più armi per proteggersi; dall'altra c'è una candidata sommersa da molti scandali, corruzione, una fondazione che mescola beneficenza e affari privati, una donna che ammette il diritto ad abortire al nono mese e, infatti, ha ricevuto molti soldi dalla famigerata Planned Parenthood, la più grande organizzazione che pratica aborti in America e che guadagna anche vendendo organi di feti e bambini abortiti (ci sono video su youtube finiti su tutte le tv americane e qui potete saperne di più http://www.tempi.it/aborto-grande-censura-scandalo-planned-parenthood#.WB2Biy3hDDc ). Insomma, da un lato un folle razzista dal grilletto facile e dall'altra un'assetata di potere, una megalomane che mente e indora l'orrore con belle parole e sorrisi. Insomma: schifo allo stato puro. Americani, ma come avete fatto a  farvi rimbambire così? Se penso ai rappresentanti del nostro Governo mi viene quasi da essere indulgente. 
Comunque: due notti in locanda per assenza di scosse significative. Non so che cosa ci riservi il futuro tra un anno, due mesi, un giorno, cinque minuti. Di sicuro, oggi, tanto bene non sto. 
Ma ci provo ad essere felice. Ci provo sempre.

giovedì 3 novembre 2016

Scossa in tutti i sensi

Allora, dopo la scossa 4.8 dell'una e venticinque mi pare, mi sono riaddormentata (sempre in macchina) e ho sognato... David Bowie con i suoi perfetti capelli platino-argento. Eravamo in un parco immenso e c'erano tante sedie verso un palco basso, discreto. L'artista non c'era e alcuni spettatori eleganti incitavano l'uscita per l'esibizione schioccando le dita come in Blue Jean e ho pensato: "Oh, beh di tempo avanti a me ne è rimasto ben poco. Sono alla frutta e io mi trovo vicino all'ultima portata."

sabato 27 agosto 2016

Tornare a casa / Coming back home


Sono tornata a dormire in locanda. Oggi giornata di lavoro, ieri di scrittura, domani chissà... riposo, scrittura, locanda.

Il sole brilla e il mondo sembra quasi un luogo meraviglioso. 
Che la Pace vi accompagni.

I came back to sleep to my inn. Today I have to work, yesterday I wrote, tomorrow I don't know... maybe I'll rest, write or stay in the inn.
The sun is bright and the earth seems almost a wonderful place.
Peace to you all.

giovedì 25 agosto 2016

Scrittura terapeutica / Therapeutic writing

Ieri sera, con alcuni avventori (fuori dalla locanda a causa del terremoto, nelle tende) si è parlato di “scrittura terapeutica” che a mio parere, e a quello di tre avventori su cinque, non deve essere la trasposizione su carta (o computer) di eventi traumatici autobiografici ma, al contrario, la creazione di mondi e vissuti mai sperimentati dall’autore, in modo tale che questi possa essere chiunque desideri senza l’assillo ingombrante della realtà poco allettante che lo circonda (soprattutto oggi).
Perciò, visto che siamo alla fine di agosto, tutto sta per ricominciare e il desiderio di evadere dalla realtà almeno con i pensieri diventa più prepotente che mai, vi invito a buttarvi in una piccola avventura: dovrete sviluppare una storia (la lunghezza la decidete voi) in modo coerente con l’incipit e il finale che IO vi indicherò. 

INCIPIT: Guardò la sveglia. Erano solo le 2.40 del mattino. Chi poteva chiamarla a quell’ora?

FINALE:  Buttò via la chiave e si allontanò sotto la pioggia.

Tutto chiaro? E allora, chi di voi accetta la sfida?


Last night, with some patrons (outside the inn because of earthquake, in the tents) I talked about "therapeutic writing" which, in my opinion, and in the opinion of three out of the five patrons, shouldn’t just be a transfer to paper (or computer) of personal traumatic events but, on the contrary, should be a creation of worlds and experiences not actually experienced by the author, so he can be whoever he wants to be, separate from reality (above all today).
Therefore, since we are at the end of August, everything is about to start and the desire to escape from reality at least in our thoughts becomes more imperative than ever, I invite you to throw yourself into a little adventure : you'll have to develop a story (you can decide the length) in a manner consistent with the starting point and the ending that I will give you.

THE INCIPIT : He looked at the alarm clock . It was only 2:40 in the morning. Who could call at this hour?

THE ENDING: He threw away the key and walked away in the rain.

All clear? So, do you accept the challenge?

mercoledì 24 agosto 2016

Terremoto e notte insonne / Earthquake and sleepless night

Non ho dormito in locanda questa notte, non dopo quella prima tremenda scossa. Ho preso una coperta e sono andata in auto. Ho pensato quasi immediatamente: dove sarà l'epicentro? E la risposta è stata: se è lontano da qui, i danni a cose e persone saranno incalcolabili. Intanto le scosse si ripetono, l'ultima forte solo poco fa. 
Sì, miei cari avventori, anche questa notte sceglierò l'auto come alcova. 
Chi può, doni sangue e beni di prima necessità senza ostacolare strade e operazioni di soccorso e, almeno per un giorno, taccia. Il livore, le polemiche e l'odio non sono di nessun aiuto.

lunedì 15 agosto 2016

Sogno, scrivo e focalizzo

Cari avventori, mi perdonerete se oggi non tradurrò il post in inglese: è ferragosto e ho voglia solo di relax. Ho appena finito di infornare una torta salata senza prosciuttini vari, voi capirete, se non mi preparo qualcosa da me quando c'è un barbecue all'orizzonte potrei restare completamente a digiuno! Poi ci sarà anche una bella insalatona e forse dell'anguria, così potrò rifarmi.
Domani si ritorna alla vita normale. Di questi tempi in cui la normalità è un optional dovrei esserne felice, ma in realtà non è esattamente così. Desidero una vita un po' sopra le righe finché mi è concesso del tempo quaggiù, finché gambe e soprattutto testa mi sostengono. I progetti di cui parlavo un anno fa stanno quasi per vedere la luce e non posso che sentirmi fiera per averci creduto nonostante i momenti NO, i tanti impegni e gli STOP esistenziali.
Da domani, quindi, anormalità nella normalità e con la testa sempre fissa all'obiettivo: completa autonomia e Inghilterra.
Buon Ferragosto e buona festa dell'Assunta per i credenti.

martedì 2 agosto 2016

Il fresco può essere una piacevole sorpresa / Fresh air can be an amazing surprise

Che meravigliosa sorpresa!
Questa mattina ho aperto la porta per andare a fare una passeggiata con BonTon e un fresco zefiro mi ha accarezzato la pelle. Non potevo crederci dopo così tanti giorni bollenti e assolati!
Sì, non mi piace né il freddo dell’inverno né il caldo prolungato dell'estate. Per essere precisi io amo il sole, ma il mio corpo, dopo alcune settimane, comincia a soffrire e a lamentarsi, infatti mi sento stanca e confusa. Un po’ di pioggia, invece, mi dà la forza necessaria per pulire, cucinare, scrivere, leggere, passeggiare  e ridere.


E voi? Miei cari avventori, quale delle due stagioni preferite? Comunque, io vi aspetto sempre sotto gli alberi di tiglio della mia locanda in estate e davanti al mio camino in inverno. Felice agosto a tutti!

What a wonderful surprise!
This morning I opened the door to take BonTon for a walk and a gentle, cool breeze brushed my skin. I couldn’t believe it after so many hot, sunny days!
Yes, I don't like either the cold winter or the prolonged summer heat. More precisely I love the sun but my body, weeks later, usually starts suffering and complaining, in fact I usually feel tired and confused. A little bit of rain, on the other hand, gives me the necessary strength to clean, cook, write, read, walk and to laugh.

And you? My dear patrons, which of the two seasons do you prefer? Anyway, I always wait for you under the linden trees of my inn in summer and in front of my fireplace in winter. Happy August to everybody!

venerdì 29 luglio 2016

Funziona! / It works!


Il decalogo di regole giornaliero continua con successo. Spero mi porti da qualche parte: un po' più avanti, un po' più soddisfatta, un po' più sicura di me.

My daily rulebook successfully continues. I hope it takes me somewhere: a little bit ahead, more satisfied and more confident.

martedì 26 luglio 2016

"il segreto di Isabel" Nuova ristampa, nuova copertina / New reprint, new cover


Ecco qua! La copertina modificata della nuova ristampa del mio romanzo, senza refusi (spero). Oh… Amazon dice che “Il segreto di Isabel”  è per bambini di 9-11 anni. Non è vero, in realtà è per adolescenti di 12-14 e consigliato da me anche agli adulti.
Bene, il “segreto” potrebbe essere nelle vostre mani… buona lettura!


Here it is! The modified cover of the new reprint of my novel, no typos (I hope). Oh… Amazon says that “Il segreto di Isabel” is for 9-11 year old readers. It’s not true, actually it is for 12-14 year old and adult readers, also.
Well, the “secret” could be in your hands… enjoy!

giovedì 21 luglio 2016

Programma del giorno (per ogni giorno) / Program for the day (of each day)



1)     Lavarsi e vestirsi
2)     Fare una passeggiata con il cane
3)     Riordinare la casa
4)     Scrivere
5)     Scrivere
6)     Fare pranzo
7)     Scrivere
8)     Scrivere
9)     Fare cena
10) Dormire (o scrivere)


Vi farò sapere com’è andata, cari avventori. Vi lascio dei biscottini e delle caraffe di tè nel caso passiate da queste parti, ma shh… fate piano.

1) Getting washed and dressed
2 ) Taking the dog for a walk
3 ) Tidying up the house
4 ) Writing
5 ) Writing
6 ) Having lunch
7 ) Writing
8 ) Writing
9 ) Having dinner
10) Sleeping (or writing)

I’ll let you know what happened, dear patrons. I’ll leave the biscuits and jugs of tea if you pass by here, but shh ... in silence.

mercoledì 20 luglio 2016

Scrittori (Veri) Cercasi / (Authentic) Writers Wanted

Come ho scritto altrove qualche giorno fa, io sono una lettrice di bocca buona, nel senso che la spocchia non mi appartiene e non ho preclusioni di genere.  È vero, spesso alcune copertine melense o banali mi danno l’orticaria e pure i titoli non mi fanno presagire nulla di buono, ma è proprio quello il momento in cui comincio a leggere gli estratti (che Dio li benedica!) e, leggendo leggendo, mi rendo conto che la mia prima impressione era…  giusta! Sì, perché basta un capitolo o due per accorgersi che si è davanti al solito autore senza stile, tecnica narrativa e contenuti (e ovviamente mi guardo bene dall’acquistare il libro).

Ma il mondo è vario, lo sappiamo bene, per cui quello che io trovo noioso ha eserciti di estimatori ed estimatrici sparsi qua e là per il Pianeta.
Ora la domanda è: avere un copioso o medio seguito di lettori fa di quell’autore un autentico scrittore?
No, non credo proprio, ma va bene così. Dico davvero. Non possiamo essere tutti fuoriclasse, no?

Però, da autentica lettrice non posso accontentarmi di leggere una storia, ho bisogno che quella storia mantenga viva la mia attenzione, che mi trascini nelle sue ambientazioni, che mi solletichi tutti e cinque i sensi, che mi induca a riflettere, che mi accompagni negli anni a venire fino ad aver voglia di rileggerla, ancora e ancora.

Se le vostre letture non vi hanno mai fatto questo effetto, ebbene, non avete mai avuto tra le mani il romanzo di un vero, autentico scrittore. Fidatevi. Spesso ritorno a libri letti tanti anni fa. Sono quelli che non posso dimenticare, quelli che sembrano attuali seppure scritti in tempi lontani da noi. Qualche esempio? "Il fu Mattia Pascal", "La coscienza di Zeno", "La luna e i falò", "I miserabili"… ma anche in tempi più recenti "L’insostenibile leggerezza dell’essere",  l’opera omnia di Alice Munro e Raymond Carver. Davanti ad essi (e a molti altri) mi inchino.

Il problema, però, è che nel mare immenso dell’editoria c’è sovrabbondanza di banchi di piccoli pesci, meduse fastidiose e squali sanguinari che se ne fregano delle buone maniere. E da loro voglio stare alla larga.
Io cerco le luminose perle sommerse, la pacifica autorevolezza delle balene e dei capodogli, il guizzo leggiadro dei delfini, la varietà multicolore dei pesci tropicali.

Perciò ovunque voi siate, scrittori veri, nuotate fino a me ed io mi tufferò all’istante.


As I wrote some days ago, I am a reader without preclusions, arrogance is not mine. Well, some mushy or banal covers and titles often make me predict nothing good but, just in that moment, I start reading samples of the books (God bless them!) and, as I read, I realize that my first impression was… right! Yes, because reading one or two chapters makes us soon understand that we are confronted by a common author, without writing style, narrative technique or contents (and obviously I won’t buy the book).

But the world is diverse, we know it well, that’s why I’m bored because of books which are loved by army of admirers, scattered everywhere in the world.
But here's the question: does having a copious or even average following make the author an authentic writer?
No, I don’t think so, but it’s fine. I really mean it. We can’t all be top-class writers, can we?


Anyway, as an authentic reader I can’t be satisfied reading a simple story, I need story that captures my attention, leads me into its locations, tickles all five senses, brings me to reflect,  accompanies me in future years until I’ll want to reread it, again and again.

If you haven't felt emotions like that, well, you've never read  books by authentic writers. Trust me. I often go back to books that I read many years ago. They had been written by faraway authors but their stories are still relevant today. I can’t forget them. Some examples? “Il fu Mattia Pascal”, “ La coscienza di Zeno”, “La luna e i falò”, “I miserabili” … and in recent times “L’insostenibile leggerezza dell’essere” and all books by Alice Munro or Raymond Carver… I bow to them (and to so many others).
So the problem is that in the limitless sea of publishing there are millions of small fish, pesky jellyfish and bloodthirsty unpolite sharks. I want to be far away from them.
I always look for the shining submerged pearls, the peaceful authoritative whale and sperm whale, the flickering graceful dolphin, the multi-colored tropical fish.

So wherever you are, authentic writers, swim up to me and I’ll dive instantly.


martedì 19 luglio 2016

Una visita non proprio inaspettata / A visit not exactly unexpected

Questa mattina un uomo di colore è arrivato alla mia locanda, ha bussato alla porta e si è messo in attesa. Non era la prima volta. Viene qui da mesi, ma non più di una volta al mese. Come sempre non ho soldi in casa (è una mia abitudine) così gli ho chiesto: “Vuoi della frutta?”, lui, sorridendomi, ha risposto: “Oh, sì, grazie!”, poi ha abbassato lo sguardo, restando in silenzio.
Ho preso delle albicocche, le ho lavate e le ho messe dentro una bustina. Dopo ho detto: “Ti va del tè o… magari un bicchiere d’acqua fresca?”, “Acqua, sì, grazie!”.
Dopo aver bevuto, mi ha ringraziata ed è andato via.
L’ho visto scomparire dalla mia vista un po’ alla volta e mi sono chiesta: “Perché io posso permettermi di comprare del cibo mentre lui non può? E perché io ho un lavoro, un posto sicuro per vivere, una vita normale e lui no?
La vita è troppo ingiusta per la maggior parte della gente e la situazione mondiale è davvero esplosiva.

Che Dio ci aiuti!

This morning a black man arrived at my inn, knocked on my door and waited. It wasn’t the first time. He had been coming here for months, but no more than once a month.  As always I didn’t have money in my home (it’s a habit of mine) so I asked him: “Would you like some fruit?”. He, smiling at me, answered: “Oh, yes, thank you.”, then he lowered his gaze, in silence.
I took some apricots, washed them and I put them into a small bag.  After that I said: “Would you like a cup of tea or… maybe a glass of cool water?”, “Water, yes, thank you!”. After drinking it, he thanked me and went away.
I watched him disappear from view little by little and I wondered: “Why can I afford food while he can’t? And why do I have a job, a safe place to live, a normal life, and he doesn’t?”.
Life is very unfair for most people and the world situation is really explosive.

God help us!


mercoledì 13 luglio 2016

Ricongiunta all'altra ME


Cari avventori, giugno è un mese speciale in cui quasi tutto finisce ma, paradossalmente, le cose da fare aumentano e allora capita di vagare fuori dalla brughiera per molte ore al giorno con la smania di restare all'ombra dei tigli o chiudere la locanda per immergersi in luoghi che si bramano da troppo tempo. Ed ecco che ho organizzato il mio viaggio a... LONDRA!


Sì, a Londra (brexit o non brexit) e DA SOLA! Sì, perché viaggiare da sola in Italia non è mai stato un problema ma fuori le cose si complicano e io volevo dimostrare a me stessa che tutto è possibile se lo si vuole veramente. Un pizzico di fortuna l'ho avuta, certo, ma è stato tutto pressoché perfetto. 

Ho organizzato ogni cosa nei minimi dettagli perché sapevo cosa avrei voluto vedere  e quali altri luoghi avrei voluto scoprire. Ed è così che mi sono tuffata nella "tradizione futuristica" di Londra 









e nelle architetture gotiche di Cambridge 






ed Oxford...




Le parole non possono minimamente ricreare le emozioni, lo stupore, la commozione provata attraversando il Tower Bridge...


o fissando l'attracco delle punts sul fiume Cam a Cambridge...



o ancora passeggiando nelle sale e cortili del Christ Church College (tra le altre cose set dei film di Harry Potter)...





Chi mi conosce sa (e voi mi conoscete bene) quanto io ami  il Regno Unito e quanto sia innamorata dell'inglese, perciò proverò da oggi in poi a scrivere qui anche in questa lingua. Ne ho bisogno per migliorare, ne ho bisogno per ricongiungermi all'altra ME, quella donna, per molti versi un po' bambina, che non ha mai smesso di sognare. 
A presto!

So my trip to London, Cambridge and Oxford was unbelievable!  I spent 4 days travelling around the city acting like a carefree English girl!  I didn't have any trouble getting around and it was great finally being able to use my English to talk with real English speaking people. I was a little intimidated at first, but quickly gained confidence when I realized I could both understand almost everything and also make myself understood rather easily!  My many years of study really (finally) paid off. English food is good, of course not as good as ours, but not bad. I went to my first Starbucks. It's like a combination of our bars and a small restaurant. I had a tea, since, after all it was the U.K. And the guy who was showing me around (a student of mine) had a frappuccino, which is like an ice cream sundae. It was an amazing trip, although it was fun coming home and giving everyone the gifts I had bought for them. You better believe I'll be going back, hopefully next year. See you soon!

domenica 22 maggio 2016

Ci sono dolci e Dolci

E sono felice, perché questo pomeriggio, grazie ad Andrea Fazzini del Teatro Rebis,  ho conosciuto la figura di Danilo Dolci. Ne ricordavo il nome a malapena e ora, spinta dalla curiosità, ho cominciato a spulciare in rete informazioni sulla sua vita: era un sociologo, un poeta, un educatore e un attivista della nonviolenza italiano. Fu addirittura soprannominato il Gandhi della Sicilia. Ecco, questi sono gli uomini che riescono ad ispirarmi perché, al di là della parola scritta, cercano di intervenire fattivamente nel tessuto sociale di ogni età, anche a rischio della propria vita, infatti ha dovuto vedersela sia con la mafia che con la politica (e a volte le due cose coincidono).
Beh, che dire? Questa notte mi addormenterò sentendomi davvero un po' più "ricca". 

lunedì 9 maggio 2016

Intuizione, e poi?

E nella notte travagliata da risvegli inaspettati, giri per la casa e perfino cane senza pace, nel buio ecco un'intuizione: solo un accenno, il nucleo centrale da cui però dovrei sviluppare il tutto con una maestria che so già di non possedere in misura sufficiente. Ma è un'intuizione così forte, così potente che non riesco a ignorarla o dimenticarla come solitamente accade.
Devo portarla avanti e non so dove mi condurrà.
Auguratemi buona fortuna e... costanza.

mercoledì 4 maggio 2016

Hope / Speranza

Ho gli occhi stanchi, la mente stanca. Delle speranze ho bagliori repentini e inconsistenti, basta una nuvola per annientarli. Questo mondo sta affondando nella rozzezza più immorale e io mi domando se serva ancora scrivere, cercare di ispirare qualcuno, provare a cambiare le cose, perché la lotta è davvero impari.

Adesso sbocconcello degli antipasti di pasta sfoglia appena sfornati e osservo il tramonto da questo rettangolo di cielo aperto nella mia locanda. Solo una cara amica è passata a salutare me e BonTon, ma adesso c'è silenzio e torpore. 

... A volte, quando il sole scompare nella brughiera, penso che tutti noi non siamo altro che anime in agonia, inconsapevoli della morte; cumuli di pietre aguzze, timorose della montagna ma spavalde con la breccia; aborti di sogni ad occhi aperti, scarti di promesse disattese.
Ma non oggi. 
Il bagliore della speranza continua ad illuminarmi e io resto ancora qui perché ho qualcosa da dire. 

lunedì 25 aprile 2016

La grande illusione

“Quando il ricco rapina il povero si chiamano affari, quando il povero reagisce si chiama violenza”. Ecco, questa frase racchiude tutto, ed anche se non sembra inerente al 25 aprile, lo è. Perché la sopraffazione dei potenti (sempre ricchi) è da sempre l'arma usata per ledere la dignità e la libertà dei popoli (sempre poveri). Siamo stati liberati dal fascismo un tempo, ma è tutta una grande illusione: i fascisti sono ovunque ed è fascista chiunque si ritenga superiore a un altro essere umano e, in virtù di questo, si muova in tutti i modi per annientarlo. Il fascismo non è un retaggio del passato, è l'odio che sento uscire dalle bocche per strada e nei commenti che leggo sui social, ogni giorno.

lunedì 29 febbraio 2016

Oggi non mi sento da Oscar

Riuscirò ad uscire di nuovo dalla locanda? Oppure sarò ancora qui a disseminare di fazzolettini ogni angolo delle stanze in cui a volte vago per disperazione? Aspetto con impazienza quel momento in cui riprenderò l'auto o la parcheggerò per rimettere in funzione arti e muscoli tra i sentieri della brughiera, respirando liberamente, con testa sgombra ed energie pulsanti. 
Nei prossimi giorni mi dedicherò alle recensioni di alcuni libri che mi hanno fatto compagnia nelle ultime settimane e le condividerò con voi, cari avventori e, sperando di star bene, se passerete di qua non vi negherò biscottini al burro e tè all'arancia e cannella, ravvivato da un cucchiaino di miele di tiglio.
Vi abbraccio tutti... va bene, a distanza, lo so che avete paura dei germi.

giovedì 25 febbraio 2016

Ronds de jambe di pensieri

Accendo il camino, le coperte non bastano oggi in locanda. Ho caldo e freddo nello stesso tempo. La febbre mi scuote a ritmi alterni ma non mi fiacca. Avverto spasmi improvvisi e irragionevoli. Mi sento parlare da sola, in italiano, in inglese. Cerco di leggere un articolo della CBS, ma è stringato come tutti gli articoli dei quotidiani, e poi è tecnico e riesco a percepirne solo il senso generale. Sbiadito, direi. 
Vorrei sentire una voce amica, ma non sarei in grado di occuparmi di nessun avventore. La signora Smith è lontana, ha lasciato la brughiera per trasferirsi da sua figlia a molti chilometri da qui. 
Il mio kindle è zeppo di libri, ho terminato di leggere tre romanzi in circa tre settimane, o forse erano due, non lo so. Vivo attraverso le vite degli altri, vago dove loro vagano, soffro come loro soffrono e gioisco dove loro... no, nei libri non si gioisce quasi mai. Si è sempre un po' scazzati, perché la vita lo è. 
Dal divano, sepolta sotto le coperte, intravedo i biscotti della signora F. ma non ho fame. Un senso di nausea mi pervade, una nausea oggettiva e traslata. Gli inutili, imbarazzanti, incolti sproloqui sui social mi disgustano. Ormai li supero a piè pari. C'è ancora qualcuno su questa terra che cerca di capire, di informarsi, di leggere, di attivarsi, di amare? Pensavo che gli sciocchi creduloni fossero solo i personaggi di qualche storia del passato e invece vedo orde di Calandrino beffati puntualmente e incessantemente da disonesti Bruno e Buffalmacco. E mentre il Mr B. americano fa leva sul razzismo imperante da sempre, anestetizzando coscienze ed esaltando idiozie, una parte del mondo gronda di sangue nel silenzio quasi assoluto.
Il cielo è coperto, il fuoco crepita, le membra dolgono.
Ho voglia di silenzio.